Anche Milano ha ricordato il giudice Paolo Borsellino ucciso dalla mafia 30 anni fa insieme agli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina. Alla commemorazione, che si è tenuta ai giardini intitolati a Falcone e Borsellino, hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Giuseppe Sala, il Procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola, Jole Garuti di Libera e Guido Fogacci della Scuola Caponnetto, con l’accompagnamento musicale del maestro Raffaele Kohler.
Milano da anni “è impegnata in un percorso di civiltà che rende omaggio alle vittime della violenza mafiosa e ai protagonisti di una battaglia – ha commentato Sala -, che potrà terminare solo con la vittoria della legge e della democrazia”. Il procuratore della Repubblica di Milano, Marcello Viola, ha invece spiegato di partecipare alla commemorazione “perché sentivo forte un dovere di testimonianza, per il mio rapporto di conoscenza personale con Borsellino e per avere vissuto con lui quegli anni a Palermo in quegli uffici. Sono passati 30 anni dalla strage di via D’Amelio e ancora non riusciamo ad avere verità e certezza su ciò che è accaduto e questa è una necessità assoluta perché non possiamo avere giustizia senza verità completa”. “Io credo che abbiamo il dovere di fare tutto ciò che è necessario. Abbiamo un debito di memoria, di verità che riusciremo a estinguere solo quando saremo sicuri di aver accertato processualmente tutte le ferite – ha concluso – . Ce n’è bisogno oggi quando rimane la certezza che i depistaggi hanno impedito di fare luce”.