Va in fumo il marketing di Sala

sala sigaretteVa in fumo il marketing di Sala. Essendo ormai la città alla canna del gas sotto diversi aspetti, il sindaco di Milano Beppe Sala e il suo staff hanno inventato la boutade della città senza sigarette. Ottima idea per altro e lo scriviamo pur essendo solo quasi ex fumatori (è dura smettere), ma l’annuncio dice che succederà nel 2030. Siamo agli annunci con dieci anni di anticipo.

Fosse qualcun altro sarebbe stato sbertucciato alla morte, ma si sa che a Sala tutto è permesso. Persino truccare le carte e sentirsi comunque a posto, anzi contestare chi prova a alzare un dito vista la martellante campagna di Cinque Stelle e, soprattutto, della sinistra su chiunque con anche solo un avviso di garanzia. Invece niente. Tutto bene. Surreale questa fase della politica e della vita nella polis milanese. Succede un po’ di tutto, spesso brutto, ma certi personaggi restano inamovibili. Noi crediamo che parte del problema sia il servilismo insito nella mentalità italiana: finché il principe gode del favore dei principi, nessuno lo tocca. E che Sala sappia di essere un IO come il Marchese del Grillo è ormai chiaro anche dalle risposte che dà tanto ai magistrati quanto ai suoi alleati.

Eppure ci aspettavamo che qualcuno reagisse o che almeno non si facesse strumentalizzare dall’ennesimo colpo di marketing, ma si sa che i giornali non vivono d’aria. E le partecipate di Palazzo Marino comprano milioni di pubblicità che aiutano le esauste casse della stampa meneghina. E così il marketing di Sala va in fumo, non deve neanche sforzarsi di inventarsi un vero tema: basta buttarne nel mucchio uno di quelli che tanto piacciono ai salotti dove ormai fumare è cosa volgare. Come la carbonara e le grigliate. (Per non parlare dei fuochi d’artificio, roba da poveracci che spaventa i cuccioli. Pardon, i pet di famiglia. Che poi vanno portati dallo psicologo in via Mercato se no come si riprendono dallo shock?) E così l’ultima sparata di Sala, roba che Di Maio veniva crocefisso per settimane, invece guadagna tutti i titoli di apertura. Forse si tratta di ipnosi di massa, difficilmente troviamo un altro motivo di quello che pare più un delirio collettivo che il lavoro della stampa.

Eppure questa è la città dove ci è voluto Libero per sapere che la figlia di un altro mostro sacro, Ilda Bocassini, ha preso una condanna a nove mesi per aver ammazzato una persona che aveva la sola colpa di attraversare la strada…ah prima che qualche penna si offenda: prima di titolare “Milano senza fumo”, avete in mano uno straccio di documento ufficiale in cui è scritto qualcosa della città senza fumo o il solito comunicato col timbro di Palazzo Marino?