Saccone dovrebbe incontrare i commercianti di via Padova. Perché il ruolo di un Prefetto deve sempre essere quello di relazionarsi alla città che amministra. Specialmente in una città come Milano dove la sua presenza è stata spesso necessaria negli ultimi anni. Più di quanto spetterebbe a un Prefetto. Perché i politici alla Zingaretti erano impegnati a trasformare il Covid in una sfida politica e non una sfida sanitaria. E allora c’è stato bisogno di chi proponeva protocolli per gli scaglionamenti delle entrate in azienda e nelle scuole. Di chi non rilanciava subito l’idea che il problema fosse andare a farsi gli apertivi nei quartieri della movida o a china town. Ora visto che l’ossessione delle periferie a quanto sembra è rimasta appannaggio di chi in periferia ci abita, sarebbe il caso che lo Stato non le usasse solo come sfogatoio per le manifestazioni. Anche perché Buenos Aires e via Padova sono costantemente oggetto di manifestazioni. E ogni volta i commercianti subiscono danni di vario genere. Molto spesso si sente ripetere che dovrebbero esserci più negozi, perché le strade di Milano si stanno svuotando e restano sempre più proprietà di chi ci sta per non lavorare. Il degrado può avanzare da solo per una serie di complesse questioni sociali, ma non può essee spinto dallo Stato. Sarebbe un paradosso istituzionale. Ecco perché Saccone dovrebbe incontrare i commercianti di via Padova. Sarebbe molto meglio cercare un dialogo a cui sono pronte tutte le parti. I commercianti non vogliono solo battere i piedi. Vogliono una vera garanzia che anche loro verranno tenuti in considerazione, non soltanto chi afferma le proprie idee e diritti con la forza. Manca solo una mano tesa dalla Prefettura.