Fontana annuncia tre miliardi di investimenti. Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana annuncia che avrebbe portato in giunta “una proposta di legge rivoluzionaria” per dare “una risposta concreta alla nostra economia e per la ripresa metteremo a disposizione 3 miliardi, cifre utili per un piano di investimenti”. Per il 2020, ha precisato dopo il governatore, saranno 400 milioni destinati specificatamente ai Comuni per avviare opere pubbliche. Una sorta di piano Marshall lombardo dunque, o una formula New Deal, programmare cioè grandi piani di opere pubbliche per riavviare i cicli economici come avvenuto durante la Grande Depressione del Novecento. Come e dove prenderanno questi soldi lo spiegherà presumibilmente nei prossimi giorni la giunta lombarda, o almeno si spera perché si parla di una cifra equivalente a circa il 10 per cento del bilancio totale della Regione. Bilancio che è impegnato per circa il 90 per cento proprio dalla spese per la sanità. Però Fontana annuncia tre miliardi di investimenti, per lui e la classe dirigente lombarda è il caso che sia un piano serio perché la sinistra ha la bava alla bocca pensando all’occasione storica di ribaltare un sistema invincibile da decenni: se le prossime mosse del centro destra dovessero rivelarsi dei boomerang la forza di chi come Majorino punta a commissariare la sanità lombarda per smantellare il sistema organizzato dai tempi di Formigoni. Anche perchè nel frattempo Vito Crimi, portavoce dei portavoce a 5 Stelle, ha già annunciato che non succederà subito, ma il commissariamento della Regione sarà inevitabile. E Crimi rappresenta il partito di maggioranza del governo Conte, non è un Fassina qualsiasi. Per la Lombardia si apre dunque una fase molto difficile, perché la sinistra di governo è alle porte. E le porte scricchiolano.