I danni economici da Covid19 calcolati dai commercialisti. L’emergenza pandemica del Covid-19 sta avendo – e ha già lasciato – rilevanti ripercussioni sul tessuto socio-economico del Paese. I danni a livello produttivo che vanno definendosi, infatti, metteranno a dura prova grandi e piccole imprese. Il periodo in cui la malattia si è diffusa corrisponde, peraltro, con il momento congiunturale della chiusura dei bilanci delle società coincidenti con l’anno solare, da approvarsi quest’anno, proprio in ragione delle difficoltà attuali, entro 180 giorni dalla data del 31 dicembre. Per analizzarne l’incidenza, la Fondazione Nazionale dei Commercialisti ha pubblicato, in collaborazione con la Società Italiana dei Docenti di Ragioneria e di Economia Aziendale, il documento “ L’impatto dell’emergenza sanitaria sulla continuita’ aziendale e sull’applicazione dei principi contabili nazionali”. Un contributo sui riflessi in bilancio dell’emergenza pandemica, prendendo in esame le problematiche esistenti alla luce dei principali orientamenti di dottrina e prassi. In questo contesto, evidentemente, ricopre un ruolo di assoluto rilievo la lettura dei principi contabili nazionali e, nello specifico, dell’OIC 11, Finalità e postulati del bilancio d’esercizio.
Il decreto liquidità ha previsto, inoltre, norme ad hoc in materia di “sospensione” della continuità aziendale per gli esercizi 2019 e 2020 per quelle società “sane” che in assenza di Covid-19 non avrebbero avuto problemi di going concern, ma che allo stato attuale si trovano ad approvare il bilancio senza una reale chiara percezione del futuro, stante che ancora sono indecifrabili l’impatto reale dell’emergenza nonché le misure di contrasto alla pandemia che saranno poste in essere a livello nazionale e di Unione Europea. Le nuove e specifiche disposizioni funzionano, senza particolari problemi nei casi – per la verità da ritenere molto rari – in cui i bilanci al 31 dicembre 2019 sono stati redatti ed approvati. Ne restano, invece, escluse, sempre e comunque, le società che adottano i principi contabili internazionali. Il tema della continuità aziendale, seppur non l’unico derivante dalla situazione attuale, meriterà, perciò, particolare attenzione nei bilanci in approvazione entro il prossimo mese di giugno con un probabile interessamento per molte società anche per i bilanci dell’esercizio in corso. Nel documento, l’analisi – pur muovendo dalla situazione attuale – considera anche i presumibili effetti (e le manovre di reazione) che potranno svilupparsi nel medio-tempo, ossia nel bilancio 2020. Quattro i capitoli in cui si divide il lavoro. Nell’introduzione si parla del tema della continuità aziendale che riveste un ruolo centrale, nel processo di redazione dei bilanci 2019 e 2020, in quanto la valutazione della presenza di condizioni di continuità della gestione assume una forte criticità alla luce delle incertezze sui tempi e le modalità di uscita dall’emergenza sanitaria in atto. Nei capitoli successivi sono affrontati i seguenti temi: i bilanci relativi all’esercizio 2019; i bilanci relativi all’esercizio 2020 e i bilanci infra annuali; l’approccio all’impairment e alla rideterminazione dei valori per i bilanci relativi all’esercizio 2020; il codice della crisi e dell’insolvenza e il ruolo del bilancio.
Pingback: I commercialisti chiedono la proroga al 2024 del bonus del 110% - Osservatore Meneghino