Riorganizzare i tempi di Milano per evitare che ci siano orari di punta e quindi sovraffollamento è alla base di qualsiasi ipotesi o valutazione per quanto riguarda il trasporto pubblico locale nei tempi del Coronavirus. Ne sono convinti i segretari generali della Fit Trasporti della Cisl e della Fiat Cgil, che parteciperanno anche al Tavolo regionale per lo Sviluppo dedicato proprio al futuro del trasporto pubblico locale.
Su quali saranno gli adeguamenti dei mezzi pubblici di Milano in vista della fase di riapertura, sindacati e Atm (l’Azienda dei Trasporti Milanesi), non si sono “ancora confrontati“, spiega il segretario generale Fit Trasporti della Cisl, Giovanni Abimelech. Quel che è certo è che in città “la fase 2 sarà molto critica” e “non devono esserci più orari di punta. Bisogna riorganizzare in modo condiviso il lavoro quotidiano” perché “se per un periodo transitorio non pensiamo a riorganizzare la società, non avremo risolto il problema e torneremo ad affollare gli ospedali“.
“Prima di tutto – spiega Abimelech, che sta lavorando insieme agli altri confederati ad una bozza da presentare durante l’incontro in Regione – bisogna capire quante risorse ci sono a disposizione“. Ipotizzare di avere più mezzi in circolazione, ad esempio, “è impossibile” e “con i bus turistici, con le biciclette qualcosa si può fare ma sono cose piccole. Se la città non cambia gli orari e rimaniamo come eravamo si bloccherà”.
Un vademecum con le regole su come comportarsi in viaggio, che si rifarà alla normativa anti-contagio. E una campagna informativa in cui si chiederà la collaborazione dei passeggeri per assicurare il distanziamento sociale a bordo dei treni, sono i progetti a cui sta lavorando Trenord, l’azienda che gestisce il trasporto ferroviario in Lombardia.
In vista della ‘fase due’ dell’emergenza Covid, la società – a quanto apprende l’ANSA – ha già avviato un’analisi dei flussi, inviando a oltre 500 mila clienti profilati, principalmente abbonati, un sondaggio in cui si chiede con quali modalità pensano di spostarsi nei prossimi mesi. Un vademecum sarà poi stilato con le regole per salire sul treno, che comprenderà, ad esempio, l’obbligo di indossare la mascherina, se la normativa statale o regionale lo prevederà.
Per mantenere il distanziamento sociale saranno definiti nei prossimi giorni le modalità su come poter salire a bordo in sicurezza. Tra le ipotesi per mantenere il distanziamento sociale c’è quella dei ‘sedili alternati’, con delle etichette che indicheranno i posti che non sarà possibile utilizzare. Inoltre saranno studiati, insieme ai gestori dell’infrastruttura, dei percorsi nelle stazioni per facilitare la salita sui convogli. Fondamentale sarà poi allungare le fasce di punta. In questo senso è in corso un dialogo con istituzioni, mondo industriale e università, per capire come riorganizzeranno le proprie attività.