Il Museo del Novecento di Milano e il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, inaugurano in contemporanea due diverse mostre dedicate alla figura di Margherita Sarfatti, frutto di un progetto unitario tra le due istituzioni, con un unico catalogo edito da Electa. Le due esposizioni a Milano e a Rovereto, autonome a complementari, permettono di analizzare la complessa personalità di Margherita Sarfatti: al Museo di Novecento con un affondo sull’arte degli anni Venti a Milano, al Mart con una prospettiva sul ruolo di Margherita ambasciatrice dell’arte italiana nel mondo. L’esposizione milanese, aperta nelle nuove sale espositive del Museo del Novecento dal 21 settembre al 24 febbraio 2019, è curata da Anna Maria Montaldo e Danka Giacon con la collaborazione di Antonello Negri, ed è allestita con la regia dello Studio Mario Bellini Architects. Promosso e prodotto da Comune di Milano|Cultura con Electa, il progetto nasce con l’intento di raccontare come e quanto Margherita Sarfatti, con le sue scelte, i suoi scritti e la sua attività politica, abbia avuto un ruolo determinate nell’affermazione di quel gusto “novecentesco” che tanto ha influenzato la cultura italiana degli anni Venti, e nella creazione di un movimento artistico che ambiva all’affermazione internazionale.
Margherita Grassini (Venezia, 8 aprile 1880 – Cavallasca, 30 ottobre 1961) nasce a Venezia in una importante famiglia ebrea, ma è con il cognome del marito Cesare Sarfatti, con il quale si trasferì a Milano nel 1902, che si affermerà come una delle figure chiave del sistema culturale italiano. Nonostante la vicinanza agli ambienti politici e intellettuali internazionali, Sarfatti fu costretta a fuggire dall’Italia in seguito alla promulgazione delle leggi razziali (1938), per farvi ritorno dieci anni dopo in un contesto culturale radicalmente mutato e a lei ormai estraneo. L’esposizione al Novecento invita il visitatore a seguire un racconto che ripercorre la vita di Margherita Sarfatti e allo stesso tempo propone un ritratto dell’ambiente in cui vive. Il percorso si svolge attraverso 90 opere realizzate dai protagonisti di due decenni di arte italiana, in particolare del movimento “Novecento” di cui la Sarfatti è l’anima critica. Dipinti e sculture di 40 artisti, tra cui Boccioni, Borra, Bucci, Carrà, Casorati, de Chirico, Dudreville, Funi, Malerba, Marini, La mostra nasce anche dalla volontà di presentare al pubblico il patrimonio artistico e storico del Comune di Milano che proprio negli anni contestuali a quelli affrontati ha acquisito opere importanti della propria collezione: attraverso le scelte dei direttori del tempo è stata così documentata, in modo puntuale, una vicenda artistica fortemente legata all’identità di Milano in quegli anni.