“Nella nostra città ci sono 53 scuole primarie e 28 secondarie dove il 30% dei bambini sono stranieri” spiega Silvia Sardone, consigliere regionale e comunale del Gruppo Misto, esponendo le cifre che le sono state fornite dall’assessorato all’Educazione e Istruzione in seguito a un’interrogazione che ha presentato. Numeri che “devono far riflettere” continua la Sardone “la formazione dei bambini parte proprio dalle scuole elementari ed è inevitabile che in classi dove gli stranieri sono una buona parte o addirittura la maggioranza i programmi d’insegnamento rallentino“.
L’assessore Galimberti spiega che sono un numero esiguo i bambini da poco arrivati in Italia e ancora non pronti a seguire i propri compagni italiani, ma, secondo l’ex azzurra “il sentire comune dei genitori e di parecchi insegnanti dice tutt’altro“, poiché “alcune comunità, quella cinese su tutte, sono molto chiuse e gli insegnanti faticano a interagire coi genitori degli alunni“, inoltre spesso “i bambini a casa parlano nella lingua d’origine e questo non aiuta nessuno, né loro stessi né i compagni che ritrovano a scuola“.
Sardone continua, “Delle 53 primarie dove viene superata la quota del 30% se ne contano addirittura 20 dove più della metà degli alunni è di cittadinanza non italiana: su tutte il caso emblematico della scuola di via Paravia a San Siro, dove gli stranieri sono l’83%. Una massiccia presenza di bambini immigrati la si trova anche nelle scuole di piazza Gasparri (72,5%), via Crespi (67,5%), via Russo (65%)“. Per quanto riguarda le scuole medie invece “delle 28 dove viene superata la quota del 30% ne troviamo 8 dove oltre la metà degli alunni è straniera. Alla Vincenzo Russo l’81% di bambini sono immigrati, in via Giacosa il 70,5%, in via Crespi il 70%. Ovviamente si tratta sempre di scuole situate in periferia. San Siro, Comasina, via Padova, Corvetto: tutti quartieri dove l’italiano viene parlato poco anche per strada visto che le case popolari sono ormai pressoché abitate da soli stranieri”.
Quindi Sardone conclude: “A questo portano i quartieri ghetto creati da Pisapia prima e Sala ora: gli italiani sono in netta minoranza anche nelle scuole dell’obbligo. Il multiculturalismo tanto osannato a sinistra non contribuisce in alcun modo all’integrazione, anzi crea solo disparità che si traducono in una scarsa preparazione scolastica dei bambini, che proprio durante questa giovane età devono invece essere guidati a una crescita che possa formarli anche per il futuro“.