Un agente di Polizia Penitenziaria, in servizio nella Casa circondariale San Vittore di Milano, è stato aggredito da un detenuto e ha riportato fratture alle del naso, con una prognosi di 15 giorni di guarigione. A darne notizia è Pietro Coscarelli, Segretario USPP (Unione Sindacati Polizia Penitenziaria) nell’Istituto milanese, che racconta così l’episodio: mentre l’agente si apprestava ad aprire la cella per l’ora d’aria il detenuto, nordafricano, si è scagliato contro di lui colpendolo al volto; lo ha trascinato all’interno della cella, scaraventandolo sul pavimento.
Sono stati altri detenuti a bloccarlo, evitando il peggio. Sull’episodio interviene anche il segretario regionale dell’USSP, Gian Luigi Madonia che prende posizione rispetto al fenomeno delle aggressioni nelle strutture penitenziarie: “Le aggressioni in carcere ai danni della Polizia Penitenziaria e degli operatori in genere sono ormai diventati una costante che, probabilmente, non fa più notizia, o meglio, sembra non interessare nessuna Autorità politica, soprattutto quelle del Ministero della Giustizia che non affronta il problema con un serio piano di intervento o adottando misure idonee a mettere in sicurezza il personale e nelle condizioni di potersi difendere da simili gesti”.
“Da tempo l’USPP chiede dotazioni e strumenti utili ad evitare che uomini e donne dello Stato possano “prendere botte” da chi, viceversa, dovrebbe essere tenuto a rispettare le regole e la disciplina all’interno dei nostri penitenziari. Il Taser potrebbe rappresentare un importante ed efficace strumento di difesa”, conclude Madonia.