Zona rossa: il Tar per la Lombardia vuole i dati sui contagi. Perché dopo aver sbertucciato la Lombardia per aver chiesto in ogni sede la possibilità di calcolare i dati sui contagi degli ultimi giorni, Roma risponde che prima di decidere vuole vedere i dati sui contagi degli ultimi giorni. Non è una battuta, ma la tragicomica realtà dei rapporti tra Regione Lombardia e il governo. “Prendiamo atto del rinvio disposto dal Tar del Lazio sul ricorso presentato da Regione Lombardia e attendiamo l’udienza di lunedì” ha commentato il Pirellone. “I tecnici dell’Istituto Superiore di Sanità e della Direzione Generale del Welfare – prosegue la Nota – hanno in corso una interlocuzione e, nelle prossime ore, valuteranno una serie di dati aggiuntivi da parte della direzione Welfare lombarda per ampliare e rafforzare i dati standard già trasmessi nella settimana precedente, ai fini di una rivalutazione in vista della Cabina di regia di venerdì 22 gennaio”. Come andrà a finire? Perché come hanno ricordato alcuni consiglieri regionali il primo a ricorrere al Tar per gestire la pandemia è stato proprio il governo con l’Abruzzo. Il vero governo, cioè Franceschini e Boccia, non si sono fatti scrupoli nel chiedere l’annullamento dei provvedimenti regionali. Trasformando di fatto il tribunale in un organismo politico, perché come ha dichiarato Crisanti non si capisce che competenze possa avere un giudice amministrativo in tema di salute pubblica. Eppure in questo strano periodo storico il governo può rivolgersi al tribunale amministrativo per gestire tutto, questioni sanitarie comprese. Perché se un governatore non è allineato, l’esecutivo può trovare strumenti legali efficaci per quanto singolari. D’altronde in questo periodo sono i medici del cts ad aver preso di fatto il controllo del Ministero degli Interni: è il comitato tecnico scientifico a decidere chi fa cosa in Italia, dunque è quasi normale che anche i giudici si esprimano su questioni sanitarie.