In scena la protesta luminosa dei teatri. Oggi infatti va in scena la protesta luminosa dei teatri per ricordare l’anno di serrata a cui sono stati sottoposti i luoghi della cultura e dell’arte. Ecco dunque l’idea della protesta luminosa: Scala, Piccolo Teatro e Dal Verme accenderanno le luci aderendo all’iniziativa di Unita (Unione nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) che ha invitato i direttori di teatro, gli artisti ma anche il pubblico a presidiare le sale rimaste chiuse troppo a lungo. La data non è casuale: il 22 febbraio è l’ultimo giorno in cui i teatri furono aperti senza restrizione. Poi arrivò la chiusura per il lockdown. La Scala sarà illuminata ma non aperta perché è in programma in streaming il recital di Vittorio Grigolo. Anche il Piccolo ha deciso di aderire così come il teatro Dal Verme che mette a disposizione degli spettatori un libro dei pensieri dove potranno lasciare un ricordo o una riflessione. E nel frattempo annuncia l’avvio del suo foyer digitale in cui si possono fare domande via social ai protagonisti dei concerti. Tra l’altro l’arte potrebbe essere proprio uno dei volani per la Milano del domani, una città che si spera diversa da quella del cazzeggio in birreria artigianale. La città che come prospettiva aveva andare alla Bocconi o diventare cameriere o ristoratore potrebbe essere sostituito da qualcosa di più solido. Con sbocchi umani e professionali meno predatori di quelli offerti finora. Un esempio era la proposta del nuovo teatro da intitolare a Gigi Proietti, ma forse è ancora troppo per una città che in fondo ha in testa gli appartamenti nel Bosco Verticale.