Norme sul riscaldamento disattese negli immobili comunali

Norme sul riscaldamento disattese negli immobili comunaliCirca il 54% delle polveri sottili presenti a Milano sono prodotte dagli impianti di riscaldamento, in conseguenza a questo il Comune si è dotato di norme molto severe che stabiliscono le caratteristiche delle caldaie condominiali e le temperature massime cui possono essere riscaldati i palazzi: 19 gradi sia negli edifici pubblici, sia in quelli privati. Però, secondo alcune rilevazioni effettuate in modo non professionale, in alcuni immobili comunali, fra i quali Palazzo Marino, le temperature oscillano fra i 24 e i 25 gradi. Evidentemente, i Consiglieri Comunali, compresi quelli che un giorno si è l’altro pure denunciano l’inquinamento ambientale, non si sono mai accorti che proprio il palazzo dove hanno sede i loro uffici contribuisce in modo deciso alle emissioni di agenti nocivi nell’aria.

 ” I cittadini ci segnalano temperature tropicali all’interno degli edifici comunali”  denuncia infatti il Consigliere Comunale della Lega Samuele Piscina, che spiega “nel nido comunale di via Soffredini 23 i genitori denunciano una temperatura media che oscilla tra i 24 e i 25 gradi, rendendo necessarie le maniche corte per non soffocare, e con l’aula consiliare di Palazzo Marino nella quale è necessario togliere la giacca per poter respirare!”. “Il Paradosso del nido – aggiunge il Leghista – è che le mamme denunciano anche l’impossibilità di aprire le finestre per i livelli preoccupanti d’inquinamento, di cui tanto si parla negli ultimi giorni”.

“Il Comune – sottolinea Piscina – l’ente preposto al controllo del rispetto delle temperature negli edifici, le tiene almeno a 24, emettendo ovviamente agenti atmosferici inquinanti maggiori rispetto a quanto dovrebbero fare, anche e soprattutto in questo momento di emergenza” per poi concludere “La coerenza non è mai stato un cavallo di battaglia della sinistra, ma è evidente che la gestione della città sia fuori controllo e che il Comune sia il primo a non rispettare le buone regole che lo stesso Sindaco impone. Piuttosto che demonizzare i conduttori di veicoli, dai quali evidentemente non dipendono le sorti di Milano, pensino a rispettare le regole dando il buon esempio e inquinando meno”.