Confesercenti: decreto sostegni? Misure insufficienti e inique. Misure inadeguate per molti settori gravemente danneggiati dalle politiche di chiusure” è questo il giudizio sommario di Gianni Rebecchi, Presidente Confesercenti Lombardia alla prima valutazione dei contenuti del cosiddetto Decreto Sostegni. “Il valore medio degli aiuti ottenuti fin’ ora dal sistema delle imprese è di circa 3.000,00 Euro per ogni impresa. Se pensiamo al calo dei consumi registrato nel 2020 rispetto al 2019 di circa 110 miliardi, possiamo renderci conto di quanto ancora resti da fare per sostenere le imprese: la misura tra ciò che serve e quanto è previsto rappresenta tutta la distanza tra chi governa e chi ha subito le conseguenze più drastiche del fermo attività imposto”. Il pensiero è rivolto a tante categorie che hanno dovuto chiudere i battenti e “responsabilmente si sono rese parte attiva alla lotta contro il covid, ai pubblici esercizi, alla ristorazione, al commercio ambulante non alimentare, ai servizi per il turismo e molti altri ”trattati oggi con superficialità a dir poco”. La scarsità di risorse è evidente soprattutto per le imprese familiari: sommando tutti i ristori, un’attività che fatturava 100mila euro nel 2019 e ne ha persi 80mila nel 2020 otterrà in tutto tra i 6 e i 7mila euro. E se per caso non avesse ricevuto le prime tranche, perché esclusa dal codice ATECO, riceverebbe in tutto appena 4mila euro: il 5% delle perdite (Confesercenti nazionale). “Se non vengono integrate le risorse per chiudere la partita dei ristori del 2020 dignitosamente e non si imposta una politica sulla ripartenza nel 2021, molte imprese potrebbero non farcela ampliando il divario tra chi nel Paese in questa vicenda ha pagato un prezzo altissimo e chi non ha scontato alcun sacrificio, specie in ambiti pubblici”.