Forza Italia in difesa della cannabis. La battaglia degli azzurri in difesa della cannabis terapeutica continua: Alessandro De Chirico aveva sollevato tempo fa il tema della mancanza di una produzione italiana necessaria a soddisfare il bisogno interno di cannabis, circostanza che porta l’Italia a pagare aziende estere quando potrebbe creare posti di lavoro e sollievo per i propri cittadini nello stesso momento. Nulla si muove però, anzi viste le ultime dichiarazioni del vicepremier Mattero Salvini si rischia addirittura un passo indietro. Gli azzurri però non mollano il punto: “Il 13 giugno scorso il Ministero della Difesa ha pubblicato un bando per la fornitura di 400kg di cannabis in infiorescenza secca per la produzione di medicinali presso l’Officina militare farmacologica di Firenze. Costo della fornitura: oltre un milione e mezzo di euro! Al bando non potranno partecipare aziende italiane perché la legge vieta la coltivazione di piante di canapa con THC superiore allo 0,6%. Ancora una volta, lo Stato italiano “regala” alle multinazionali estere un’importante fetta di mercato preferendo pagare a caro prezzo la materia prima piuttosto che dare opportunità imprenditoriali e di manodopera ai nostri connazionali. Purtroppo, dall’approvazione della mozione da me presentata a Palazzo Marino (a cui ha fatto seguito analoga mozione al Pirellone) non si è mosso nulla – ha affermato De Chirico – Devo constatare con amarezza che manca la volontà politica di andare in contro alla richiesta di ipotetici 20 milioni di malati italiani che con la cannabis terapeutica vedrebbero alleviate le loro sofferenze. Lo stabilimento militare di Firenze l’anno scorso ha prodotto 120kg di infiorescenza. Nel 2019 i tenenti colonnelli medici con cui mi sono confrontato contano di arrivare a 300kg. Attualmente pare che occorra 1 tonnellata per coprire il fabbisogno interno. Dove troveranno sollievo tutte quelle persone se il Governo vuole chiudere anche i negozi che vendono cannabis light? Domani parteciperò all’incontro “A raccolta! Milano 2019” presso la Camera del Lavoro di Porta Vittoria con lo spirito di chi non vuole arrendersi al bigottismo di Stato”.