“Occorre dire una volta per tutte basta alla redazione di leggi di grande rilevanza per il settore delle costruzioni e dei lavori pubblici scritte da chi dimostra di non avere alcuna esperienza pratica in ambito ingegneristico. Più che sblocca cantieri è un blocco sine die” è quanto dichiara il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Milano Bruno Finzi al riguardo della recente conversione in legge delle disposizioni urgenti per il rilancio dei contratti pubblici”. “La Consulta Regionale degli Ordini Ingegneri della Lombardia ha scritto nei giorni scorsi ai Ministri Toninelli e Bonafede per segnalare l’allucinante situazione che si è venuta a creare. E’ pacifico che chi ha redatto quel testo di legge non ha la minima conoscenza della prassi e dei territori interessati. E’ folle prevedere in tutte – dicesi tutte – le zone sismiche la preventiva autorizzazione scritta del competente ufficio della Regione per gli interventi considerati “rilevanti”. E’ bene ricordare che la normativa previgente chiedeva – giustamente- l’autorizzazione sismica in funzione delle zone (1 e 2) mentre per le altre (3 e 4) era previsto il semplice deposito. In questo modo in un Paese già fermo vuol dire bloccare definitivamente il settore. Tra l’altro la nuova Legge indica come “interventi rilevanti” : <le nuove costruzioni che si discostano dalle usuali tipologie o che per la loro particolare complessità strutturale richiedano più articolare calcolazioni e verifiche> rimandando il tutto a future linee guida elaborate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da aversi entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.
Sino all’emissione delle linee guida sarà impossibile stabilire quali siano “le nuove costruzioni che si discostano dalle usuali tipologie”.Non è difficile immaginare che un professionista progettista di un’opera classifichi un intervento come di “minore rilevanza” protocollando il deposito sismico facendo così iniziare i lavori mentre il responsabile dell’Ufficio competente blocchi i lavori sulla base di una differente valutazione. E’ questo uno degli effetti che questo Governo voleva con il c.d. “sblocca cantieri”? E ancora: tra gli edifici “rilevanti” rientrano gli interventi relativi ad edifici di interesse strategico e quindi anche l’edilizia scolastica. Per le opere pubbliche già appaltate in zona 3 (in cui rientra Regione Lombardia) si genererà il blocco a causa di procedure lunghe e complesse con necessità di possibili rifinanziamenti e rinvii al prossimo anno. Gli interventi sugli edifici scolastici vengono fatti nel periodo estivo. Chi invoca giustamente la messa in sicurezza del patrimonio edilizio scolastico ha considerato che in questo modo si rinvieranno per un anno i lavori di messa in sicurezza delle scuole? Lavori tra l’altro già previsti. Noi ingegneri di Milano con i colleghi lombardi chiediamo una sola cosa: basta con leggi che regolamentano il lavoro degli ingegneri scritte da non ingegneri! Altro che semplificazione e sblocco cantieri! Fateci lavorare come in tutti gli altri paesi d’Europa!”.