Armi agli ucraini sì, taser ai poliziotti no? Come mai questa strana posizione delle istituzioni italiane? Inviamo tranquillamente armamenti in grado di far saltare in aria un carrarmato, ma poi compriamo i taser e non li diamo alla polizia. Come mai? Quale strana idea c’è dietro? Perché in molti casi non sappiamo cosa vogliano ottenere le persone al comando, ma qui sembra che la politica sia quella di pensare alla sicurezza oltre i confini e non in Italia. Negli anni sono stati autorizzati a portare pistole con la capacità oggettiva di uccidere pure i vigili urbani e abbiamo visto cosa può succedere se non sono in mano a persone in grado di usarle nei momenti. Ci ricordiamo tutti a Milano del vigile pistolero a cui per altro l’arma è stata tolta da una banda di ragazzini. In compenso non diamo alla polizia la possibilità di usare un’arma potenzialmente molto meno pericolosa per difendersi e difenderci. Con il risultato che è il sindacato di polizia a doverci ricordare che non possiamo avere volanti che effettivamente volano ovunque in caso di necessità, perché ancora viviamo in un mondo fisico normale. Quello quantistico dovrà aspettare a quanto pare. Noi per ora ci limitiamo alla domanda: Armi agli ucraini sì, taser ai poliziotti no? Perché ormai la politica italiana è talmente isterica da non stupire più nessuno per qualunque decisione, però le domande ci capita ancora di porcele. Anche se probabilmente nessuno si prenderà il disturbo di risponderci.