“Da oggi circola per le vie di Milano, in vista del Pride del 2 luglio, un tram arcobaleno. Siamo passati dai calzini arcobaleno del Sindaco Sala al tram”, commenta così l’iniziativa di realizzare un tram, in circolazione da oggi, con i colori dell’arcobaleno in occasione del pride 2022, l’assessore di Regione Lombardia alla Sicurezza, Riccardo De Corato.
“Nel frattempo, il sindacato Orsa denuncia le violenze che avvengono sui mezzi pubblici ai danni di dipendenti Atm. Il sindacato, infatti, segnala due aggressioni da far west avvenute nei giorni scorsi quando, sono state assaltate due cabine, con i vetri in frantumi, spaccati a pugni, e il terrore di chi vi stava all’interno. Uno alla fermata di Porta Venezia e l’altro nel mezzanino di Amendola Fiera, sulla linea Rossa.
Ed afferma, lanciando un grido d’aiuto, che: “Ormai i mezzi pubblici, i capolinea, le stazioni, sono diventati i luoghi prescelti per sfogare la propria rabbia incontrollata, la violenza gratuita contro chi in quel momento sta svolgendo un servizio pubblico, con offese, minacce, spintoni, pugni, sputi, sino alle aggressioni. Vi è l’urgenza di un progetto serio, un investimento sulla sicurezza che oggi drammaticamente manca, urge un intervento immediato non bisogna aspettare che capiti il peggio, per poi intervenire, come spesso accade nel nostro paese””.
“Vedere che ATM sia così sensibile ai diritti della comunità gay fa storcere il naso a tutti i lavoratori dell’azienda che da anni, inascoltati, chiedono più sicurezza sui mezzi. Evidentemente non vale la pena fare una campagna mediatica di sensibilizzazione a tutela dei propri dipendenti picchiati, insultati e irrisi ogni giorno.
Anche il Comune, pronto a parlare di arcobaleni, su tutto ciò, come al solito, tace. Ma dove sono finiti i vigili del Nucleo Tutela Trasporto Pubblico? È necessario riportare alla piena efficienza questo nucleo che col cdx al governo della città era composto da 50 persone su 4 turni e poi ha visto l’organico falcidiato dalle giunte di centrosinistra”.
“È evidente, sempre più, che per il centrosinistra parlare di famiglia e fare pubblicità su di essa porta meno voti che parlare di LGBTQ+. Probabilmente vale lo stesso anche per i 12 Consiglieri Regionali della maggioranza che hanno dato il loro voto favorevole al Pirellone arcobaleno, danneggiando l’immagine del centrodestra coeso. Coerentemente con la loro idea, dovrebbero esprimerla anche apertamente, non solo tramite voto segreto, in modo che se ne possa anche discutere. Non va più di moda parlare di famiglia o dei diritti negati ancora alle donne, per quelli basta una giornata o una panchina e poi stop.
La sinistra ha trovato il filone d’oro e su questo continua a marciare: fermata della metro arcobaleno, guai parlare e dire che in Via Lecco la comunità gay disturba i sonni dei poveri residenti, si potrebbe essere tacciati di omofobia. Su quanto avvenuto a Cremona, dove si è realizzata la più bassa blasfemia contro la statua della Madonna, nessuna nota di censura e l’omofobia del mondo islamico a Milano per Sala & Co e tabù.
Se ascoltassero le persone aggredite in via Lecco scoprirebbero che la maggior parte delle volte sono proprio i nordafricani a prendersela con loro usando le parole peggiori riguardanti la loro sessualità. Non saranno di certo un tram o un palazzo colorato a sensibilizzare su questo tema”, conclude De Corato.