Maran, ovvero il marketing. L’ultima tornata di titoli entusiastici sulla posa in rotaia del primo treno della linea 4 della metropolitana è un miracolo di comunicazione, nonché l’ennesima conferma della crisi in cui si dibatte la stampa italiana. Come si possano continuare a scrivere titoli trasudanti emozione per una linea metropolitana che è in ritardo di un lustro resta un mistero. Nessuno pretende un trattamento stile metro di Roma, ma qualche granello di onestà intellettuale in più poteva starci: capiamo tutto per carità, i ricchi stipendi di Corriere e Repubblica qualcuno li deve pur pagare. E i padroni del vapore sono sempre stati generosi con i giornali, soprattutto in termini di pubblicità su pubblicità. Quindi è ovvio il trattamento di favore riservato a chi adesso sta costruendo la nuova metro. Ma c’è anche un di più: Maran. Pierfrancesco Maran, assessore all’Urbanistica milanese che in questi anni si è inventato, diciamo così, i giretti in cantiere. Sistema che il suo successore alla Mobilità ha proseguito. Con cadenze regolari portava tutta la stampa cittadina, in cui cascano anche giornalisti che scrivono sulle pagine nazionali del giornali, in un tour dentro i cantieri di qualche grande opera in particolare se c’entrano treni. Una mossa docile che allo stesso tempo obbliga tutti a parlare di quello: bisogna infatti evitare di essere gli unici a non pubblicare le foto e le veline su chi starebbe costruendo l’ennesima meraviglia. Insomma un capolavoro di marketing: ti obbliga a scrivere di quello che vuole, ma in fondo è lui che ti fa un favore. Maran d’altronde è sempre stato in gamba, tanto che lui e Majorino sono i veri campioni dell’Amministrazione, quelli che le danno spessore. Maran a differenza del suo collega però, non si prende l’attenzione mediatica con le marce di migliaia di persone per strada. Agiva prima su chi decide con il suo agire cosa sarebbe successo ieri o domani. Controlla direttamente gli informatori e la mossa non è stupida: sono meno e talmente annoiati dalla loro presenza, soprattutto mentale, dove tutto tende ad appiattirsi come il mondo borghese che basta fargli vedere un trenino e li hai in mano. Maran, ovvero il marketing. Dunque. Ci sono tanti altri modi di raccontarlo: uno sarebbe raccogliendo e pubblicando tutti gli articoli mai raccontati dalla “stampa libera”. Però non succederà, invece Maran ovvero il marketing è molto più semplice come sintesi
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