Si vendevano sotto costo gli immobili IOR, condannati Caloia e Liuzzo. L’ex presidente dello Ior Angelo Caloia e il suo avvocato Gabriele Liuzzo sono stati condannati a 8 anni e 11 mesi di reclusione per i reati di riciclaggio e appropriazione indebita aggravata, e a pagare una multa di 12.500 euro; Lamberto Liuzzo, figlio di Gabriele, è stato condannato a 5 anni e due mesi e al pagamento di una multa di 8mila euro; i tre imputati sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici. Il tribunale ha disposto anche la confisca delle somme già sequestrate sui conti correnti degli imputati, e ha disposto il risarcimento allo Ior e allo Sgir di circa 23 milioni. Una prima edizione di una condanna da parte di un tribunale vaticano per reati finanziari. Caloia e Liuzzo hanno, a sentire il Tribunale, guadagnato ingenti somme dalla vendita degli immobili dell’Istituto per le Opere di Religione: in sostanza cedevano sotto costo il patrimonio immobiliare vaticano a Roma per rivenderlo a prezzo di mercato con ricche plusvalenze. Così le proprietà di via Petrella, via Buozzi, via Emanuele Filiberto sono state oggetto di questo ciclo e per dare un’idea solo la commissione per l’immobile di viale Regina Margherita-via Arno ammontava a 4,5 milioni di euro. Ma il giro era ampio: alcune proprietà alienate erano fuori dalla Capitale, come a Frascati o a Genova in piazza della Vittoria. Uno scandalo nazionale dunque per dimensioni, oltre che internazionale perché riguarda i finanzieri del vaticano che rischiavano una condanna ancora più dura: sono state diverse le assoluzioni per il reato di peculato relativo alla cessione di una mezza dozzina di immobili.