Senza Silvio voteranno comunque un lombardo?

Senza Silvio voteranno comunque un lombardo?Senza Silvio voteranno comunque un lombardo? Perché un aspetto niente affatto secondario è pure la provenienza geografica della Presidenza. L’ultimo è stato siciliano e il penultimo napoletano. Ora forse sarebbe un bel segnale per il Paese di individuare una personalità del Nord. Magari un lombardo. E sarebbe anche ora visto che da quella parte del Po non si sono visti solo presidenti piemontesi e uno alto-adesino. Lombardia e per la verità pure Veneto ed Emilia non hanno mai avuto un conterraneo sul trono. Un fatto in fondo contrario allo stato di fatto della nazione: in Lombardia e Veneto c’è una gran parte dell’economia italiana e allo stesso tempo pure una bella fetta di popolazione dato che solo in Lombardia vive un sesto degli italiani. Per non parlare dei pendolari. Insomma, senza silvio voteranno comunque un lombardo? La domanda sembra lecita. Anche perché proprio per la sua natura di centro economico trainante per tutti, Milano e la Lombardia potrebbero ottenere quella spinta in più di cui l’Italia ha bisogno con un proprio rappresentante sul Colle. Ci sono le Olimpiadi Milano-Cortina e il PNRR, talmente tanti soldi che i Comuni hanno già chiesto aiuto per spenderli. Dopo la filosofia degli ultimi 14 anni in particolare sarebbe sensato affidarsi più a un uomo pratico. Berlusconi è un bene che si sia sfilato, perché la sua corte è ancora tanto piena che non lo avrebbero lasciato lavorare. E poi meglio sceglierli che diventare Re. Per dare un’idea, i senatori eletti qui sono 49: ci sono nomi di primo piano come Craxi, La Russa, Bossi, Toninelli. Gente conosciuta in tutta Italia, comunque si voti. Ma questo solo se si volesse seguire una strada diciamo istituzionale: la Lombardia è una terra dove le personalità rilevanti e degne della carica sono centinaia. Perché invece di discutere solo di quale orientamento debba essere il Presidente, non ci chiediamo perché stiamo scegliendo questa persona per un incarico così alto e gravoso? Riusciremo a trovare la forza di riunirci finalmente a coorte come recita l’Inno? Perché se non ora quando è il momento di mettere in atto ciò di cui cantiamo? (a tal proposito nella foto c’è Dagoberto, re che riuscì a unire tutti i Franchi). La porta è aperta e le energie per il calcio ci sono: la Lombardia è pronta a fare gol?