Sacco: calano gli accessi ma la mortalità in TI è al 40%

Sacco: calano gli accessi ma la mortalità in TI è al 40%Il dato più positivo delle ultime ore è la riduzione dell’afflusso di pazienti in Pronto Soccorso. È l’elemento per noi più importante perché ci lascia prevedere nelle prossime settimane un’ulteriore decelerazione della curva dei ricoveri”.

Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, Emanuele Catena, primario del reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano. “Abbiamo avuto un weekend difficile – ha spiegato – con tanti ricoveri in terapia intensiva anche a livello regionale, ma questo non deve essere interpretato con eccessivo pessimismo. È possibile che nelle prossime settimane, nella settimana di Pasqua, si assista a una stabilizzazione della situazione e all’inizio di un generale miglioramento. C’è un iniziale rallentamento, ci auguriamo tutti che sia questo il trend dei prossimi giorni”.

“Noi abbiamo 28 letti di terapia intensiva occupati, siamo quasi al massimo delle nostre possibilità – ha aggiunto Catena -, i pazienti ricoverati, ovviamente, sono estremamente critici. Abbiamo varianti inglesi prevalenti e due pazienti con la variante brasiliana e la mortalità in terapia intensiva rimane elevata, intorno al 35-40%, non tanto lontano dalla mortalità della prima e della seconda ondata”.

“In questa fase si è ridotta la fascia di età: abbiamo pazienti anche di 27 anni, ne abbiamo avuti di 40, 42, 50, senza patologie associate, che sono arrivati in terapia intensiva in condizioni critiche. Le persone che sopravvivono sono mediamente quelle più giovani, intorno ai 60 anni, i decessi si spostano più in una fascia di età intorno ai 70”.

ANSA