Carlo Monguzzi, Consigliere Comunale dei Verdi, che ha più volte dimostrato di badare alla realtà dei fatti piuttosto che alle logiche di schieramento, ha chiesto “ospitalità” ai quotidiani milanesi per esprimere il suo punto di vista sul “modello Milano” che ritiene “finito”. Convinzione che gli deriva sia da valutazioni personali, sia dalle parole di Gabriele Pasqui Direttore del Dipartimento di Studi Urbani al Politecnico, secondo cui a Milano siamo davanti a “un fallimento e un ciclo al tramonto” e a quelle di Alessandro Balducci, ex assessore all’urbanistica di Milano che avverte “senza risposte su case e servizi si rischia l’effetto Londra”.
Monguzzi, enfatizza anche come l’Assessore Giancarlo Tancredi riferendosi ai costruttori abbia detto “fanno le vittime dopo anni di crescita, no a nuovi grattacieli”, per poi fare l’esatto contrario partendo dal concedere di realizzare “una torre di 21 piani con 300 inquilini” che “non può essere considerata ristrutturazione di un capannone di 1 piano con 10 persone”. Per realizzare un’opera del genere, spiega “Ci vuole lo strumento che calcoli i servizi necessari per i nuovi abitanti e gli aumentati costi per il comune ( piano attuativo)” sottolineando “È una normale questione di buon senso urbanistico ambientale”.
“Quindi il problema principale non è che i costruttori vadano altrove ma di dotare la nostra città di una nuova visione e di regole adeguate. E questo strumento si chiama Piano di Governo del Territorio” andando controcorrente rispetto al Sindaco Sala che in attesa del risultato delle indagini della procura vorrebbe rimandare la discussione sul PGT.