Intesa FNM e SEA per intermodalità ferro/aria: ONLIT (Balotta), illusione campanilistica. FNM e Sea hanno recentemente reso noto di voler realizzare non meglio specificate iniziative congiunte dedicate allo sviluppo dell’intermodalità ferro/aria e della mobilità sostenibile con l’obiettivo di valorizzare il terminal ferroviario di Sacconago (semivuoto) e la Cargo City di Malpensa. Con alcune società dei due gruppi di FNM e Sea la prima controllata dalla regione lombardia e la seconda dal Comune di Milano le due aziende pubbliche si stanno orientando su un business impossibile vista la realtà internazionale che non vede in Europa nessuno scalo aeroportuale aereo puntare sull’intermodalità merci ferro/aria. Malpensa è il fanalino di coda per il trasporto delle persone con i servizi ferroviari (13%)per passeggeri mentre in altri scali europei toccano punte superiori al 40% e questo dovrebbe essere il traguardo concreto per la sostenibilità economica ed ambientale di Malpensa. Prioritario sarebbe ridurre il numero di passeggeri che raggiungono l’aeroporto con la propria vettura piuttosto che lanciarsi in iniziative poco concrete, costose e propagandistiche. Il vero core business di FNM sono i passeggeri mentre la cargo city di SEA serve mercati di prodotti di altissimo valore aggiunto che possono permettersi di pagare il trasporto aereo a fronte di tempistiche irrealizzabili con altri sistemi di trasporto. Per quanto riguarda l’intermodalità ferro/aria è noto che sui treni si trasportano merci di basso valore aggiunto, particolarmente pesanti e voluminose che non hanno bisogno di tempi di spedizione rapidi. Tutto il contrario del cargo aereo. Sorprende infine l’impostazione campanilistica dell’iniziativa tesa alla “valorizzazione delle rispettive infrastrutture per il traffico merci situate nel comprensorio di Malpensa” che lascia pensare più ad un cedimento clientelare e campanilistico che ad una azione imprenditoriale. Diversi anni addietro tentarono questa strada Lufthansa e Hupac con trasporti da Busto Arsizio su Francoforte. L’esperimento fu abbandonato in pochissimo tempo in quanto le tempistiche dell’ intermodalità facevano a pugni con le necessità del cargo aereo.