Acquarone e Maglie, in pochi giorni due croci per il giornalismo. Perché in questi giorni sono scomparsi Andrea Acquarone e Maria Giovanna Maglie. Due giornalisti noti dei giornali di destra e due perdite che si notano. Andrea Acquarone era un cronista di nera come si vedono nei film sul giornalisti. Uno che davvero sapeva tirare fuori notizie che non dovevano essere pubblicate grazie a una rete di contatti solida e costruita negli anni. Un vero personaggio da redazione e con tanta sicurezza dei propri mezzi che anni fa si prese il disturbo di salire in cronaca di Milano all’epoca della gestione Rocchi per complimentarsi con un giovane giornalista per un “colpo” ben riuscito: “Bel colpo quello, volevano tenerlo riservato” mi disse di fronte al capo redattore. Quello sorrise pure. E chi conosceva Rocchi in redazione sa che non era così semplice vederlo soddisfatto e sorridente. Ad Acquarone va la gratitudine di chi scrive e l’onore del ricordo dei suoi articoli migliori. A Maria Giovanna Maglie il ricordo del suo lavoro prima della sua esperienza sui giornali generalisti dove si era schierata come giornalista “organica” quando ancora Salvini e la destra destra non andavano così per la maggiore come oggi. In questi giorni in tanti si sono riscoperti di destra, mentre la Maglie si era schierata quando ancora Riccardo De Corato era praticamente tutta la destra di Milano e della Lombardia e Fratelli d’Italia sembrava un partito nato per esclusione di altre possibilità. Così Acquarone e Maglie, in pochi giorni due croci per il giornalismo, lasciano un vuoto che si sente. Più di quanto si possa dire della maggioranza dei giornalisti italiani. E già questo fatto indica quanto nel loro piccolo abbiano segnato un percorso tra le righe, ma da evidenziare.