Rallenta l’export lombardo. Il valore delle esportazioni lombarde nel primo trimestre 2021 rimane al di sopra dei 31 miliardi di euro, mentre le importazioni superano i 34,7 miliardi. Questi risultati portano ad un incremento del deficit commerciale regionale che ora si attesta a -3,7 miliardi di euro, il valore massimo dal 3° trimestre 2011. Rispetto allo stesso trimestre del 2020 la dinamica dell’export è stata positiva per quasi tutte le ripartizioni territoriali italiane, ad esclusione del solo Nord-est. L’aumento delle esportazioni di metalli di base, prodotti in metallo e macchinari e apparecchi dalla Lombardia ha inciso significativamente sulla crescita dell’export nazionale di questo trimestre, mentre c’è stato un contributo negativo dall’export regionale di articoli farmaceutici e chimico-medicinali. Per quanto riguarda le principali destinazioni, i flussi dalla Lombardia verso la Germania (+5,1% rispetto al livello pre-crisi e +9,2% tendenziale) e la Cina (+9,9% rispetto a pre-crisi e +36,4% tendenziale) hanno dato i contributi positivi più evidenti in questo trimestre, mentre ha influito negativamente il calo delle vendite verso gli Stati Uniti (-17,7% rispetto a pre-crisi e -30,1% tendenziale). Vista l’eccezionalità dei risultati per alcuni trimestri del 2020, il confronto tendenziale – peraltro positivo (+3,5%) – impedisce di cogliere alcune dinamiche, per cui nella valutazione è utile anche considerare la variazione rispetto al livello medio del 2019 considerandolo come livello pre-crisi di riferimento da raggiungere. “Il recupero registrato a fine 2020 si indebolisce con il nuovo anno e il valore dell’export lombardo nel primo trimestre non raggiunge ancora i livelli pre-crisi del 2019 (-2,6%) – commenta il Presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – La realtà lombarda rimane molto diversificata: settori, destinazioni e territori mostrano andamenti differenti tra loro. Risultati positivi per i metalli di base e i prodotti in metallo dei quali si giovano le provincie di Brescia, Cremona, Lecco, Mantova e Monza-Brianza e tiene il comparto alimentare, ma si conferma la forte crisi di tessile, abbigliamento e calzature. Fa ben sperare la ripresa dei principali mercati europei e asiatici, Germania e Cina in particolare”.
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