“E’ una prassi non meneghina, ma radicata nel tempo. Ho chiesto quindi all’assessore al Bilancio, Roberto Tasca, di fare una relazione precisa, di dettaglio, per capire come intervenire“. Lo ha dichiarato Sindaco Giuseppe Sala, commentando i ritardi nel pagamento dei canoni di affitto in Galleria Vittorio Emanuele, da dove l’amministrazione deve ancora ricevere quasi 19 milioni di euro, venuti alla luce in seguito a un’interrogazione del Consigliere Comunale Alessandro De Chirico (FI) “Credo che, visti gli interlocutori, la situazione sia ampiamente recuperabile. Però bisogna farlo” ha quindi concluso Sala.
Immediata la Replica di De Chirico, secondo cui di questa “prassi” da tempo se “si mormorava nei corridoi di Palazzo Marino”. “Possibile che chi è sindaco di Milano da tre anni non sapesse nulla e che cada oggi dalle nuvole solo a seguito del mio interessamento?” si chiede l’azzurro, sottolineando, “L’assessore Tasca, prima di mettere le mani in tasca ai milanesi aumentando tasse e tariffe, dovrebbe esigere la morosità accumulata dalle griffe multinazionali“. De chirico fa quindi il confronto fra il trattamento riservato ai “negozi nel Salotto buono di Milano” e “le botteghe storiche che ogni mattina fanno fatica ad alzare la serranda“, per le quali era stato chiesto un regolamento che le tutelasse. Proposta respinta dallo stesso Tasaca. De Chirico conclude quindi annunciando che chiederà “di destinare il recupero dei milioni di euro di crediti degli affitti dei marchi di lusso alla manutenzione straordinaria degli edifici scolastici di proprietà comunale“.
“Il sindaco finge di non conoscere una situazione conclamata a cui avrebbe dovuto cominciare a pensare tre anni fa, non oggi. Lo sanno tutti da anni che nelle casse del Comune mancano gli affitti non pagati dalle varie boutique e ristoranti di lusso“, attacca a sua volta Silvia Sardone, Consigliere Comunale ed Europarlamentare della Lega, chiedendosi “come fa a cascare dalla nuvole ogni volta?”. “Occorre intervenire senza più perdere tempo – continua la Sardone, elencando – Dopo le 400 multe non pagate ogni giorno da chi usa a scrocco i mezzi pubblici e i 148 milioni di multe comminate agli automobilisti non riscosse dal Comune durante gli anni 2017-2018 – concludendo – ecco un altro gruzzoletto che Palazzo Marino non è in grado di portare di incassare a danno dei milanesi visto che quei soldi potrebbero essere usati a vantaggio di tutta la cittadinanza“.