Nell’ambito della quotidiana attività di prevenzione e contrasto alla violenza contro le vittime vulnerabili svolta dalla Divisione Anticrimine, il Questore di Milano Sergio Bracco ha proposto per la prima volta l’applicazione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza, poi emessa dal Tribunale di Milano – Sezione Misure di Prevenzione, nei confronti di un soggetto autore di gravi condotte di maltrattamenti in famiglia.
Il destinatario della misura è P.G., italiano di 39 anni, pluripregiudicato per gravi reati (furto, rapina, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito, detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti ed atti persecutori posti in essere nei confronti di una amica della quale si era invaghito e che, non essendo corrisposto, aveva iniziato a perseguitare, ingiuriandola, minacciandola ed appostandosi spesso sotto la sua abitazione) ed abituale assuntore di sostanze stupefacenti, che si è reso autore di violenze e vessazioni nei confronti degli anziani genitori, a quali estorceva piccole somme di denaro per acquistare sostanze stupefacenti.
Dopo essere stato più volte denunciato, all’uomo era stata, in un primo momento, applicata la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dagli anziani genitori. Nemmeno queste misure, tuttavia, hanno contenuto l’aggressività del soggetto, il quale le ha ripetutamente violate, venendo denunciato e rendendo così necessaria l’applicazione di misure più incisive.
Alla luce di questi episodi, grazie alla modifica normativa introdotta con la legge 69/2009 (nota come Legge “Codice Rosso”), che ha esteso l’ambito di applicazione della sorveglianza speciale non più solamente verso gli stalker, ma anche contro gli indiziati di violenze e maltrattamenti in ambito familiare, l’uomo è stato sottoposto alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per due anni.
Si tratta di una misura finalizzata a contenere persone ritenute ad elevata pericolosità sociale, allo scopo di prevenire che la spirale di violenza da loro intrapresa possa sfociare nella commissione di più gravi reati; infatti, per i prossimi due anni P.G. non potrà allontanarsi dalla propria abitazione tra le 22 e le 7 del mattino, dovrà trovare una occupazione, non potrà frequentare persone pregiudicate e soprattutto non potrà fare ingresso nel Comune di residenza dei genitori.