Sono 162 le persone che hanno confidato di essersi impoverite a causa del gioco d’azzardo praticato da loro stessi o da un loro familiare nel biennio 2017-2019. Altre 200 sono state costrette a chiedere aiuto in parrocchia per lo stesso identico motivo, anche se non lo hanno dichiarato esplicitamente.
È quanto emerge da dall’ultima indagine sul gioco d’azzardo problematico realizzata dall’Osservatorio della Povertà e delle Risorse della Caritas ambrosiana elaborando i dati raccolti nel biennio (2017-2018) tra un campione di 115 centri di ascolto della Diocesi di Milano. Dalla ricerca emerge che i giocatori problematici sono con maggiore frequenza uomini più che donne, appartengono soprattutto alla fascia di età tra i 50 e i 70 anni e si concentrano prevalentemente a Milano (seguono Monza, Varese, Sesto san Giovanni, Lecco, Melegnano, Rho). A segnalare il problema ai volontari sono in primo luogo il coniuge, in seconda battuta lo stesso giocatore o un altro familiare.
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