Il Municipio 3 ha deciso, nella sua infinita saggezza, di pensare ai bambini. In particolare a quelli che vivono nelle case popolari. E in particolare nelle case popolari dei civici tra il 13 ed il 45. Il pensiero ha preso forma ed è stato finanziato, così in questi giorni sarà terminata e inaugurata un’area giochi dedicata. Lo sforzo si inquadra in una più ampia opera di riqualificazione di via Rizzoli, per esempio nel locale che una volta ospitava il supermercato di quartiere potrebbe sorgere una attività di confezionamento e vendita di ghiaccioli. Tutto bene quindi? Circa.
In primis si sono sollevate delle preoccupazioni sull’uso reale dell’area. Le gang di Rizzoli Street, checché ne dicano i giornali, sono state certamente colpite duramente, ma non sono sparite. E la riqualificazione con annesse giostrine rischia di non dare i frutti sperati senza un controllo efficace del territorio. Controllo, ricordiamolo, reso molto difficile dalla conformazione delle case popolari di quel tratto di strada. Per chi non le conoscesse sono immerse in un contesto davvero suggestivo: un anfiteatro, diviso da un filare di alberi dalla vicina via. Per essere case popolari sono davvero immerse nel verde, un verde anche molto curato. Il problema è che questo velo oscura le attività all’interno.
Attività non sempre perfettamente legali. Inoltre, la naturale conformazione già consentiva ai bambini di giocare in sicurezza, separati dalle macchine. Alcuni residenti, ma sicuramente pochi, indicavano altri e più vicini ostacoli al divertimento dei più piccoli. Tipo alcuni vicini di casa. Ma lasciamoci alle spalle le beghe di condominio. La domanda che si fanno alcuni cittadini è semplice: perché partire da lì e non dai giochi del 73-87? Quelle case popolari sono lineari e (quando vengono sfalciati il verde e manutenuti gli alberi, il che non succede così spesso come sarebbe auspicabile) più facili da controllare. Contemporaneamente, con il parcheggio attaccato al marciapiede davanti alle case, sono più pericolose per i bambini, che si trovano a non poter correre tra i portoni per evitare scontri con i pedoni, né nel parcheggio per evitare le auto.
Sarebbe presente, in effetti un’area bimbi anche qui, ma a un occhio inesperto non pare propriamente a norma. Di sicuro la pavimentazione è da rifare, ci conferma un esperto nel settore dietro richiesta di anonimato. E solo quelli sono 20 mila euro. E poi ci sono i giochi da installare. Insomma, parliamo, per bene che vada di 30 mila euro di investimento. Che, viste le scarse risorse di cui sono in possesso i municipi, sono difficili da trovare. Per questo aleggia tra i residenti la domanda: ce la faranno a rifare anche questi giochi, dopo aver promesso che saranno il prossimo lavoro in agenda?
E ancora, aggiungiamo noi, siamo sicuri che l’ordine di priorità sia corretto? Non sarebbe stato meglio partire da un’area più controllabile, più tranquilla e con più rischi con i bambini? L’unica cosa che ci sentiamo sicuri di poter escludere è una volontà politica dietro la scelta. Di sicuro non hanno favorito gli elettori storici del PD a scapito di quel villaggio di Asterix di fieri ed indipendenti cittadini mai docili con il Comune. Anche solo pensarlo è offensivo. Il Municipio ha fatto delle serie valutazioni che siamo certi verranno ben spiegate ai cittadini e la protesta rientrerà. Come è giusto che sia.
Certo, rientrerebbe più rapidamente sapendo che non esistono figli e figliastri, ma solo priorità. Ma siamo certi che anche questa vicenda si risolverà felicemente. O almeno lo speriamo…