Glovo dovrebbe spiegare perché Cinzia è diventata uomo. Nei giorni scorsi è infatti tornata in prima pagina la questione dei rider, nome inglese per indicare chi consegna il cibo in bicicletta. Un lavoretto per chi è senz’arte nè parte, così sarebbe stato nel Novecento, divenuto la nuova frontiera della lotta di classe a quanto pare, tanto che l’avvocato dei centri sociali milanesi si è ritrovato a essere un difensore degli “schiavisti” secondo i novelli Lenin. Ma mentre loro combattono questa battaglia, Cinzia è diventata uomo. E nel giro di pochi minuti, circa 25. Un sogno per un chirurgo plastico? No, la differenza tra quando è stato preso il nostro ordine e quando Cinzia è arrivata. Incredibilmente Cinza era diventata un uomo piuttosto in carne tra i 30 e i 40, a spanne sudamericano. Cinzia però sembrava proprio una donna bianca dalla foto, la citiamo perché magari sul nome poteva esserci di mezzo qualche genitore originale. In pochi minuti, il tempo di prenotarsi per raccogliere la pizza e consegnarla è diventata un uomo. Allora Glovo dovrebbe spiegare perché Cinzia è diventata un uomo, ma citiamo quest’azienda perché è con loro che abbiamo verificato un fenomeno di cui si parla da tempo: l’affitto degli account dei rider. Se si guadagna così poco come dicono i comunisti del 21esimo secolo, come mai si affittano gli account? Sia chiaro, non suggeriamo niente di losco dietro a questo piccolo commercio. Anzi, noi siamo a favore della mancanza di regole in quel settore perché siamo convinti che debba rimanere un lavoretto e non un lavoro. Soprattutto per chi lo fa. L’esempio di Cinzia calza a pennello: c’è una donna probabilmente rimasta senza lavoro che ha trovato un nuovo sistema per guadagnarsi da vivere. Un lavoretto onesto. E in questo periodo è una buona notizia per tutti.