Si è concluso l’interrogatorio nel corso del quale Pietro Tatarella si è difeso ribadendo che i 5 mila euro al mese che riceveva sul conto in banca erano i pagamenti per la consulenza che forniva alla Ecol Service di Daniele D’Alfonso in materia di tecnologia, ambiente e fiere. Questa la versione che l’ex Consigliere Comunale ha fornito questa mattina al pubblico ministero Silvia Bonardi.
Il faccia a faccia con la procura si è svolto tra le 10.30 e le 14. Stando alla versione della difesa il consigliere comunale svolgeva una regolare attività professionale e non era un “procacciatore d’affari o lobbista” come invece è stato rappresentato nelle indagini; di queste attività, secondo la difesa esistono prove documentali, ovvero fatture inviate a Tatarella, in qualità di consulente, via mail, dall’azienda, Le dichiarazioni fornite davanti al magistrato però non avrebbero del tutto convinto l’accusa, che rimane sicura in primis del fatto che, in quanto amministratore pubblico e membro della commissione consiliare in Comune, Tatarella avrebbe dovuto vigilare e segnalare una gestione sospetta negli appalti.
Non sono giustificabili – ad avviso dei titolari delle indagini – in ogni caso i versamenti regolari a fronte di una prestazione senza l’ottenimento di un risultato. I magistrati rimangono convinti che in realtà la consulenza da 5 mila euro al mese, percepiti negli ultimi due anni circa, e sicuramente durante tutto il corso delle indagini, servissero a mantenere Tatarella come figura a disposizione degli imprenditori per avere agevolazioni nell’ottenimento degli appalti.
Quanto ai 20 mila raccolti per un’iniziativa elettorale durante la sua campagna per le politiche, che gli sono stati contestati come elemento di corruzione, Tatarella avrebbe dichiarato di averli raccolti per se. Ma anche in questo caso, la sua versione cozza con l’idea dell’accusa, convinta che in realtà fossero destinati alla campagna elettorale dell’altro delfino di Forza Italia, Fabio Altitonante, sicuro di essere eletto in Regione nella stessa tornata, e attualmente agli arresti domiciliari. Al momento la difesa di Tatarella, a quanto si apprende, non ha depositato alcuna richiesta di scarcerazione.
Nel frattempo, i pm sono pronti a chiedere, anche prima della pausa estiva, il processo con rito immediato per tutte le persone arrestate, mentre la settimana prossima sarà interrogato l’ex assessore di Gallarate (Varese) Alessandro Petrone e dovrebbero essere sentiti nuovamente Alberto Bilardo, ex segretario di FI a Gallarate, e lo stesso D’Alfonso.