Centrale, Nava (FI): non esiste una politica dell’accoglienza

Sulla questione del degrado e dei bivacchi presenti in stazione Centrale, interviene anche il vice-Presidente del Municipio 2, Marzio Nava (FI). “Purtroppo – sottolinea l’azzurro – il degrado e la disperazione sono tornate a regnare sovrane in tutte le piazze adiacenti alla stazione centrale. È chiaro che in una situazione di questo genere non esiste né una politica dell’accoglienza né della dignità delle persone né tantomeno una politica di sicurezza sociale e di controllo del territorio. Se alle dichiarazioni roboanti e agli opposti estremismi facessimo prevalere la politica concreta dell’occuparsi realmente del territorio e della gestione effettiva dei problemi tutto ciò potrebbe essere arginato e opportunamente governato, ma così non è!“.

A ispirare l’interevento dell’Assessore Nava è stato il messaggio di un cittadino cui erano allegate le immagini del degrado dentro e nei dintorni della Stazione Centrale: una situazione al limite da piazza Duca d’Aosta fino a viale Vittorio Veneto – scrive il cittadino –  e scovando appunto gli accampamenti improvvisati di decine di persone. Oggi, a due settimane di distanza, la situazione non è migliorata e, anzi, è forse anche peggiorata. Lo stato di piazza Duca d’Aosta non è degno di una città che si professa internazionale come Milano, ma semmai di qualche paese del terzo mondo. Di prima mattina ci sono decine e decine di africani stesi a terra in ogni angolo a dormire. La mela del Pistoletto è il luogo preferito dagli extracomunitari per passare la notte, ma anche le aiuole e le grate della metropolitana sono prese d’assalto. Anche la vicina piazza Luigi di Savoia è assediata da decine di immigrati e sbandati di ogni etnia, così come il lato di via Ferrante Aporti vicino al Memoriale della Shoah”.

“A chi dobbiamo imputare questo stato di degrado e di abbandono della stazione centrale che dovrebbe essere il biglietto da visita della città? – si chiede Nava –  Possiamo pensare di continuare a coabitare con una situazione simile ancora per molto? Ricordo sommessamente – conclude –  che la nostra città si appresta ad accogliere ed essere teatro delle Olimpiadi invernali del 2026, pensiamo di farlo in queste condizioni?“.