Era una “paranza” a tutti gli effetti, ovvero un gruppo ben organizzato – formato da uomini tutti di origine napoletana – in cui i ruoli erano fissi e i colpi andavano sempre a segno: la squadra Mobile di Milano ha arrestato i 6 componenti della “banda dei Rolex” che da anni colpiscono con rapine di orologi di lusso la città nei periodi di massima affluenza, soprattutto la settimana della moda e quella del design. Sei i colpi più recenti (tra novembre 2017 e marzo 2018), ma almeno una trentina a partire dal 2008. Negli ultimi casi il valore degli orologi rubati supera di gran lunga i 100mila euro: fra questi anche un modello Rolex Daytona degli anni ’60 di cui nemmeno il proprietario ha saputo quantificare il valore.
E’ servita la memoria storica dell’ex dirigente della squadra antirapine di Milano e l’occhio di un poliziotto fuori servizio a concludere questa indagine: al centro sempre un tipo di moto che la banda usava da almeno un decennio come mezzo privilegiato, la Honda Hornet. Un modello che è considerato particolarmente maneggevole nelle vie cittadine: uno degli arrestati, peraltro, èstato raggiunto stamattina dall’ordinanza in casa sua a Giugliano (Napoli) mentre era ingessato, per aver subito un incidente a bordo dello stesso modello a Cervia, dove era andato verosimilmente per “lavorare” evadendo dai domiciliari, quest’estate.
La moto è stata riconosciuta a Milano da un poliziotto fuori servizio, che l’ha notata qualche tempo fa, in una zona affollata, affiancarsi ad uno scooter per poi lasciare che il suo passeggero scendesse per trasbordare sull’altro veicolo: un movimento sospetto che lo ha portato a registrare la targa. Questo ha fatto sì che i passaggi del mezzo potessero essere riscontrati con le telecamere delle Ztl e di Area C: passaggi che corrispondevano ai giorni delle denunce per rapina. Il modello ha portato a indagare a colpo sicuro i 6 che già in passato avevano colpito il centro di Milano sulla stessa moto. E’ così stato inequivocabile che si trattasse della banda composta da Roberto Santopaolo, 35 anni; Giuseppe Prinno, 43anni; Giuseppe Prinno, 52 anni (cugino dell’omonimo); Antonio Mazzocchi, 37 anni; Alessandro Cannava 48 anni ed Ernesto Speziale, di 41 anni.
Se l’ultimo aveva l’unico ruolo di trasportare con un camioncino le moto da Napoli a Milano, in occasione delle “partenze programmate”, il penultimo (anche lui originario di Fuorigrotta, come gli altri) gestisce un ristorante pizzeria napoletana in corso Vercelli a Milano e nella ‘paranza’ aveva il ruolo di basista. Quando gli altri 4 venivano in città trovava loro alloggi tramite AirBnb o altre piattaforme di affitti brevi, giustificando la loro presenza come operai che stavano ristrutturando il suo locale. Questa mattina le ordinanze hanno raggiunto 4 dei 6 componenti della banda mentre stavano già scontando misure cautelari, qualcuno in carcere, qualcuno ai domiciliari.