A Varese la variante brasiliana del Covid. A dichiararlo in una nota è l’Ats Insubria: “È in corso di valutazione presso l’Ospedale di Varese il primo caso di variante brasiliana ad oggi osservato in Italia”. Si tratta di un uomo, rientrato nei giorni scorsi dal Brasile all’aeroporto di Malpensa via Madrid, è risultato positivo al tampone. “Il soggetto è in buone condizioni di salute, ma precauzionalmente è stato ricoverato per accertamenti”. Lui lo sarà, ma la Lombardia no. Dopo essere diventata prima per efficienza anche nelle epidemie, ma nel senso peggiore del concetto, la locomotiva economica del Paese si ritrova punto e a capo: a Varese la variante brasiliana del Covid è arrivata e ora c’è il rischio che quest’uomo, si spera non un altro dipendente dei servizi segreti, l’abbia diffusa. Se invece è stato contenuto l’unico contagio della pericolosissima variante brasiliana ne saranno tutti più sollevati, ma al momento le notizie sono poche. Persino sul motivo urgente per il quale in zona tra la rossa e l’arancione quest’uomo si sia recato in Brasile restano molti dubbi. Se fosse stato un altro uomo dei servizi, sarebbe almeno giustificabile, seppure l’ennesimo fallimento degli apparati di sicurezza statali visto che hanno già portato in Italia la variante inglese. Ma si sa, sono abbastanza segreti per insabbiare tutto nel caso. Quindi l’ignoto trovato a Varese resta un mistero oltre che un rischio vivente. I vaccini sono ancora molto indietro perché scarseggiano e sono destinati prima a operatori sanitari e anziani. Se la Lombardia perdesse il controllo anche della variante brasiliana si rischierebbero nuove ondate di morte sulla regione. Le stesse che da due anni si abbattono sulla Lombardia con sempre maggiore violenza. Per Attilio Fontana dovrebbe essere ancora più importante non perdere questa sfida con la nuova variante perché lui e la sua Lega hanno il proprio cuore e cervello proprio a Varese.