Falsificava permessi di soggiorno che poi venivano rivenduti per ingenti somme di denaro all’interno della comunità cinese. Per questo motivo, stamattina, l’autorità giudiziaria ha emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere nei confronti di un assistente capo di Polizia 50enne in forza all’ufficio Immigrazione, della moglie dell’agente e di un cittadino cinese, ritenuto come possibile intermediario nelle transazioni. L’assistente capo è stato arrestato, mentre gli altri due si sono dati alla fuga. Le indagini hanno, inoltre, permesso di identificare altre 18 persone, tutti cittadini cinesi, come corruttori.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, ogni pratica, con relativo rilascio del permessi di soggiorno, poteva costare tra i 5mila e gli 8mila euro. Cifre che avevano permesso all’uomo di acquistare due proprietà a Milano (una villetta in zona De Angeli e un’abitazione a Famagosta) ora sequestrate dalla Polizia. L’indagine, che riguarda diverse pratiche risalenti agli anni passati, è cominciata a novembre 2018 in seguito alla segnalazione di una cittadina cinese.