Milano reagisce con l’aperivirus. Sono sempre di più i bar che stanno reagendo alla chiusura imposta dalle autorità alle 18 e in modo molto milanese: parte l’aperivirus, un aperitivo anticipato per rispettare l’ordine di serrata. Un’iniziativa che ai milanesi sta piacendo vista la quantità di foto che iniziano a circolare su Instagram. Milano reagisce con l’aperivirus perché non è una città che si lascia andare al panico per troppo tempo. Già oggi le metropolitane si stanno riempendo nuovamente, segno che i milanesi una volta recuperata l’amuchina e una sciarpa più abbondante si stanno rimettendo all’opera. Milano non si ferma, mai. Nemmeno il rischio dell’epidemia può davvero fermare l’unico posto in Italia dove sembra essere rimasta la voglia di vivere. I rischi ci sono ma non possono determinare tutta la nostra vita, soprattutto perché come ha riportato un vecchio detto “vivere comporta inevitabilmente di morire”. Quindi con prudenza e misura Milano reagisce con l’aperivirus: la maggior parte dei clienti infatti può passare solo dalle 17 alle 18. Così letteralmente si “beve una cosa” e poi via verso nuovi impegni, secondo la religione laica del Milanese Imbruttito. Un sistema pratico ed equilibrato, una reazione molto meneghina al panico generale e generalizzato che si sta espandendo in tutta Italia e nel mondo. Calma, l’influenza è grave, ma non per questo bisogna rinunciare all’aperitivo. Anzi, all’aperivirus.
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