Oggi è legale quello che si faceva ieri. Perché già negli ultimi giorni di fatto Milano e la Lombardia sono in zona gialla. Dopo un anno di restrizioni e le ultime settimane di freddo, al primo fine settimana di sole e caldo i parchi si sono riempiti. Perché i milanesi sono come tutti gli italiani: hanno un disperato bisogno di vedersi parlare scambiarsi sguardi senza maschera. I nervi sono a pezzi peggio dell’economia, dunque anche se in teoria era vietato tutti sono usciti. Così come hanno continuato a organizzare cene e feste. Perché la voglia di vita ormai è più forte delle paura. E da oggi è legale quello che si faceva ieri, dunque solo la pioggia manterrà un livello base di restrizione. Ma appena tornerà il sole la voglia di rifiorire verrà a tutti. Senza l’ansia a ogni starnuto o persona che si incontra, perché dopo un anno la pandemia sta pian pian rientrando tra i tanti modi in cui si sa di rischiare una brutta morte. Ci stiamo abituando come all’idea che l’inquinamento eccessivo porta a brutte morti, ma chi alla fine rinuncia all’auto? Perché, piaccia o meno, l’auto è sinonimo di libertà di movimento, anzi ancor prima di possibilità di movimento. E nel medio lungo periodo tutti preferiscono essere liberi pure se sussiste un rischio di morte, perché l’essere umano non è nato per vivere come un robot. La necessità del rapporto con gli altri e del movimento è essenziale. E allora oggi si torna in parte alla vita di prima e di fatto pare che andrà sempre più così. Siamo nelle mani degli dei, perché gli uomini hanno dimostrato di non saper gestire il virus. Speriamo che non applaudano.