Sala fa il verde ma ignora il superbonus110%. Già perché parlare di verde, di Greta e di piste ciclabili è molto più semplice che lavorare sul tema ambientale. Sala stesso si vanta dell’ennesima colata di cemento sulla città in vista delle Olimpiadi invernali 2026, ma quando c’è da lavorare seriamente sulla questione ambientale si spegne tutto. Perché può piacere o no che sia stata un’idea del Movimento 5 Stelle, ma è stata una buona idea (fosse anche solo per statistica era inevitabile che ne azzeccassero una). Allora il sindaco che si vanta di aver lavorato molto, speriamo non come sulle carte di Expo se no il bilancio del Comune potrebbe essere materia da Guardia di Finanza, potrebbe fare qualcosa. Sempre che le periferie siano di interesse. Perché in realtà il bonus serve soprattutto per le case vecchie, ma non sottoposti a vincoli. Perché i palazzi dei ricchi sono come sempre fuori dal target perché l’inquinamento loro lo risolvono impedendo ai poveri di entrare in centro con Area C. Ma Sala abita dietro a via San Marco dunque che gli frega del superbonus? E infatti Sala fa il verde ma ignora il superbonus110%. Quella è una faccenda troppo complicata, molto meglio dipingere ciclabili ad cazzum e poi aggiustarle ogni tot feriti. Perché nei diversamente ambientalisti che lo sostengono impedire alle persone di spostarsi come vogliono sulle strade che hanno pagato con le tasse è cosa buona e giusta. D’altronde se vivi in centro perché usare l’auto? Per la spesa pesante ci sono i servizi di consegna a casa basati sul lavoro dei milanesi pezzenti. O meglio ancora di qualche straniero che vive nei loro sottoscala. Poi tra una sgambata e l’altra si dà fiato alla bocca per parlare di periferie.