Un omaggio al Duomo e alla Galleria Vittorio Emanuele o una struttura ovale con due anelli. Sono questi i due progetti rimasti in corsa per il nuovo stadio di Milano. Uno stadio in stile cattedrale è l’idea al centro del progetto di Populous. “Ci siamo ispirati al Duomo e alla Galleria. Il nuovo stadio deve diventare un’icona come lo è adesso San Siro“, ha detto Christopher Lee, managing director di Populous. Il progetto prevede quindi vetri e ‘guglie’ per ricordare il Duomo: un parallelepipedo coperto di vetro che, anche grazie ad un gioco di luci, ricorda la cattedrale meneghina, legando la storia di Milano al nuovo stadio.Un impianto classico ovale con due anelli che si intersecano, “che rappresentano Inter e Milan, rivali ma unite nel progetto“. Così l’architetto staunitense David Manica ha presentato il progetto di Manica+Sportium per il nuovo San Siro, durante l’evento di presentazione. Un concetto semplice ma potente, due anelli che si intersecano, in equilibrio ma anche in contrapposizione”, ha proseguito.
Inter e Milan proseguono con forza sulla strada per un nuovo impianto. La presentazione dei due progetti rimasti in corsa, quelli di Populous e Manica/Sportium, è la dimostrazione che i club fanno davvero sul serio. E l’idea di salutare San Siro non è mai stata una certezza come oggi. “Non va piu’ bene, ha fatto il suo tempo“, l’esordio del presidente rossonero, Paolo Scaroni, durante la presentazione dei progetti. “La ristrutturazione cambierebbe l’identità dell’attuale stadio“, ha invece spiegato l’ad dell’Inter, Alessandro Antonello. Il nuovo stadio inizia a prendere forma, con una decisione sui progetti che sarà presa nelle prossime settimane. “Dobbiamo avere un progetto immerso nella realtà dei milanesi, un progetto per Milano e i cittadini, non solo per i tifosi e chi va allo stadio“, ha aggiunto il dirigente nerazzurro. Tanti i temi caldi, a partire dall’aumento del prezzo dei biglietti che allarma molti. “Ci sarà grande variabilità dei prezzi, con biglietti popolari o meno popolari. Ci aspettiamo maggior ingressi da biglietti corporate e un maggior numero di spettatori”, spiga Scaroni. Che poi risponde anche agli allarmi dei cittadini: “Sentiremo le opinioni non solo degli abbonati ma anche della cittadinanza. Il nuovo stadio farà il 60% meno rumore e i residenti saranno piu’ contenti“.
Sulle tempistiche, il primo passaggio è quello del 10 ottobre, entro cui il Comune dovrà decidere sull’eventuale pubblico interesse per quanto riguarda lo stadio. Il primo di diversi step, con l’obiettivo chiaro: “Ci sono i tempi tecnici per arrivare pronti alle Olimpiadi 2026. Una volta approvato dall’amministrazione, la costruzione impegnerà un massimo di 36 mesi“, ha spiegato Antonello. Il tema nei rapporti con il Comune riguarda anche le volumetrie “se scenderanno bisognerà valutare se il progetto sarà economicamente sostenibile“, ma l’interesse è quello di rimanere comunque nella stessa zona “è la scelta migliore, altre opzioni le valuteremo ma sempre a Milano“. I costi saranno finanziati “con equity e project financing“, ha spiegato Scaroni. Tutto quello che sarà costruito sarà “di proprietà del Comune“, con i club che chiederanno una concessione per 90 anni. “Per i naming rights è ancora presto. Dobbiamo portare avanti un percorso per il futuro, che rappresenti la nuova generazione dei tifosi dell’Inter e del Milan”, ha aggiunto l’ad rossonero Gazidis.
Ora partirà il percorso in Comune, con le prime commissioni, e il sindaco, Giuseppe Sala, che non ha voluto commentare i progetti, lascia la palla al Consiglio, spiegando che “le richieste dei club eccedono quello che è il nostro standard espresso nel Piano di governo del territorio (Pgt). Sostengono che la legge sugli stadi dice che si può raddoppiare, ma questa legge non supera la politica locale che deve dare il suo consenso. Voglio che sia il consiglio comunale a definire la possibilità di un nuovo stadio“. Una posizione espressa anche dall’assessore all’Urbanistica, Pierfrancesco Maran: “Mi sembrano tutti progetti interessanti, sia i due che ci hanno fatto vedere oggi, sia quello di Boeri che abbiamo visto dai giornali. Sarei curioso anche di vedere il quarto, di cui non sappiamo nulla. Io non avrei paura, se fossi Inter e Milan, di mostrare tutti i progetti – ha spiegato -, perchè aiuta a far capire ai milanesi quali sono le alternative, anche indicando quali sono le criticità per cui magari gli altri due non andavano bene“. “Sono contrario al fronte cittadino di Forza Italia che non vuole il progetto del nuovo stadio. Il presidente si esprimerà“, ha invece detto Adriano Galliani, senatore di Forza Italia ed ex ad del Milan. sottolineando di avere “sollecitato per l’ennesima volta che sia convocata una commissione ad hoc per considerare il futuro dell’area dell’ex-Trotto” per avere un progetto con “una visione complessiva” dell’area, che “parta dagli 81 milioni di euro di oneri di urbanizzazione indispensabili per sanare i quartieri popolari di quella zona“. Il Consigliere di Forza Italia Alessandro De Chirico, trova entrambi i progetti “belli a vedersi“, ma invita a non lasciarsi “abbindolare dalle presentazioni” e rimanda ai ragionamenti fatti “nelle commissioni competenti in merito alle grandi opportunità per Milano, l’area più verde della città e il quartiere di San Siro“, sottolineando di avere “sollecitato per l’ennesima volta che sia convocata una commissione ad hoc per considerare il futuro dell’area dell’ex-Trotto” per avere un progetto con “una visione complessiva” dell’area, che “parta dagli 81 milioni di euro di oneri di urbanizzazione indispensabili per sanare i quartieri popolari di quella zona“. Infine il leader della Lega Matteo Salvini pensa che, “Abbattere lo stadio di San Siro per me è un delitto, un oltraggio alla storia sportiva italiana e mondiale“.