Baschi rosa per dire stop alla violenza contro le donne nella Giornata Internazionale: tante donne, e uomini, si sono ritrovati davanti al Wall of Dolls della Casa delle Arti un cui abitò la poetessa Alda Merini, ai Navigli. “Un luogo adatto perché anche Alda ha sofferto molto, anche a cause del marito – ha spiegato una delle organizzatrici dell’iniziativa – sarebbe stata certamente solidale con tutte le donne“.
Prima di spostarsi al muro delle bambole di via de Amicis, in cui e’ stato proiettato il docufilm “Donne e liberta’”, alcune vittime hanno portato la loro testimonianza per “dare un messaggio di speranza a tutte le donne che come hanno visto la violenza fin da bambina“, ha spiegato Vera. “Alle donne e anche alle loro famiglie dico di continuare a denunciare con coraggio e con forza“, ha concluso.
Giliola Bono del Pero, mamma di Monia, mai avrebbe “pensato di parlare ancora di violenza dopo 30 anni: oggi la violenza è diversa, nel ’89 Monia era una mosca bianca, oggi è una routine che dobbiamo fermare, dobbiamo lavorare nelle scuole per far capire ai ragazzi che devono accettare i no“. “Dobbiamo ancora fare tanto e continuare a scendere in piazza: abbiamo raccolto tante amiche che hanno sofferto ma che dal dolore hanno trovato e costruito una nuova vita“, ha spiegato Jo Squillo, anima dell’iniziativa a cui hanno partecipato anche Lara Comi, Giusy Versace e Valentina Pizzalis.
“Se non fosse stato per il mio attaccamento alla vita, oggi ci sarebbe mio padre a testimoniare per me“: Sara lo ha scritto a chiare lettere sul cartello in cui racconta la sua storia di violenza domestica, esposto al flash mob ‘Allarme rosso – stop femminicidio’ organizzato dai Sentinelli in piazza Duomo. In centinaia oggi si sono radunati per issare insieme i cartelli con una mano rossa di sangue e la scritta contro il femminicidio. Tra i tanti partecipanti, anche Sara, che sul suo cartello ha raccontato la sua storia di violenza domestica, iniziata nel 2007 e durata un anno e mezzo.