“I dati diffusi da Confcommercio confermano quanto diciamo da tempo: a Milano c’è un problema di sicurezza. Infatti, mentre le minacce e le intimidazioni a carico delle imprese del terziario diminuiscono nei Comuni dell’area metropolitana e di Monza e Brianza (passando dal 11,9% al 9,7%), a Milano aumentano dall’11,2% all’11,7%. E inoltre crescono i furti negli esercizi commerciali (dal 13,9% al 22,8%), gli atti di vandalismo (dal 9% al 13,8%) e di intimidazione (2,9%)“.
Così l’ex vicesindaco di Milano e assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato commenta l’indagine 2019 “Insieme per la sicurezza e la legalità” promossa da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, che ha sottoposto a questionario anonimo 1.157 imprese, a ideale continuazione e aggiornamento dello studio condotto nel 2014.
“Non mi stupisce sapere che gli intervistati – prosegue l’assessore De Corato – ritengano che tra i fenomeni che favoriscono la criminalità ci siano la necessità di una maggiore presenza delle forze dell’ordine (47,1). Continuerò a chiedere che il ministro Lamorgese invii anche qui 550 agenti così come ha fatto a Roma, perché ormai la situazione è preoccupante. A Milano e provincia si registra una media di 7.237 denunce ogni 100 mila abitanti e la città è in testa alla classifica ISTAT per maggior numero di reati, per il terzo anno consecutivo”.
“La ricerca riporta – conclude De Corato – che la nazionalità di chi minaccia o intimidisce è italiana per il 47,1% delle vittime. Deduco che sia straniera per il restante 52,9%. Nemmeno questo dato mi stupisce: da tempo sostengo che a Milano le politiche buoniste delle porte aperte abbiano portato a un peso eccessivo e insostenibile della popolazione extracomunitaria: in città sono presenti ben 48.900 clandestini e 262.521 stranieri regolari, secondo il rapporto di ORIM e PoliS. Accanto alla carenza delle forze dell’ordine e alle pene poco severe (61,7%), non credo sia un caso che per il 40,4% degli intervistati le cause dell’illegalità siano da attribuire all’immigrazione clandestina“.