“Lunedì pomeriggio, primo – così mi è stato riferito – parlamentare a farlo, ho svolto un sopralluogo nel Centro Permanente per i Rimpatri di via Corelli, per verificare le condizioni in cui vi operano le Forze dell’Ordine, lo stato della struttura, il trattamento riservato agli ospiti e il rispetto della convenzione da parte dell’ente gestore”. Lo rende noto l’Onorevole Marco Osnato di Fratelli d’Italia, in merito alla visita svolta al CPR di via Corelli su segnalazione del Sindacato Autonomo di Polizia, presente sul posto con il Segretario Provinciale Massimiliano Pirola e l’rls Davide Ferrari Bardile.
“Li ho verificato che decine fra Agenti di Polizia e Carabinieri sono sottratti ad altri compiti, per vigilare su una struttura evidentemente inadatta alla scopo cui è destinata. – racconta Osnato – Infatti, mentre parte del contingente è costretto ad attendere in strada, i restanti effettivi rimangono all’interno, schierati in corridoi scomodi in cui è impossibile mantenere il distanziamento fisico. Un’esigenza dovuta alle molte rivolte che vi si verificano nei giorni precedenti ai rimpatri, spesso fomentate da facinorosi appartenenti a diversi settori che non sono isolati uno dall’altro. Rivolte che non possono essere certo sedate dagli operatori dell’ente gestore – sottolinea Osnato – presenti in un numero mai superiore a due e rese più pericolose dalla presenza di materiali che possono essere facilmente incendiati o trasformati in corpi contundenti”.
“Per quanto riguarda gli ospiti – aggiunge Osnato – le carenze più evidenti riguardano la questione sanitaria: manca un presidio medico fisso e non è presente una sezione dedicata a isolare eventuali positivi, con il rischio si sviluppino focolai di covid. Non esiste inoltre nessuna valvola di sfogo per distrarre quanti rimangono più a lungo prima del rimpatrio, se non delle svegliette appese nelle camerate per consentire ai fedeli di sapere quando pregare. Decisamente troppo poco.
“In definitiva – conclude Osnato – la situazione è completamente da rivedere, sia in funzione di ridurre le risorse impiegate, prevedendo un’indennità per le FFOO che vi saranno impegnate, sia per rendere più sicura e agevole la condizione degli ospiti e di quanti li sorvegliano. Va adeguata la struttura adottando coperte e materassi inifughi, vetri infrangibili, porte antisfondamento e barriere acustiche fra i reparti. Va istituito un presidio medico/infermieristico fisso che comprenda un area per isolare eventuali positivi, infine, ma non ultimo, una volta sistemata la struttura andrà affidata a un ente gestore in grado di vigilarla in modo adeguato, non perché l’attuale non stia rispettando la convenzione, bensì perché evidentemente chi l’ha scritta insieme al bando non aveva chiaro cosa stesse facendo”.
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