Chi si candida per le europee? La domanda ritorna a cadenza regolare e tornerà ancora: perché oggi come oggi le elezioni regionali sono fatte. Meloni ha vinto. Ma la sua attività è da sempre anche orientata all’Europa, perché il presidente del Consiglio sa bene che non si tratta solo di un posto dove mandare chi ha fallito in Italia. Non è più un buen ritiro, ma un luogo essenziale per portare avanti politiche con un vero effetto. Perché come ha dimostrato il PNRR, chi lavora bene a Bruwelles, può mettere i conti in sicurezza. O comunque avere ancora un’economia. E Meloni ha in testa di usare i fondi ottenuti dai governi precedenti per finanziare il ponte sullo stretto di Messina. Perché alla fine quello vogliono fare lei e i suoi: restare nella storia. Una semplice messa in ordine dei conti pubblici non interessa davvero agli italiani. Invece un ponte che unisce l’Italia potrebbe essere un’opera storica da rivendersi per decenni. E sarà pure l’unica operazione che potrebbe convincere gli europei a dare retta alla destra italiana. Magari con l’effetto domino di rilanciare l’economia del sud proprio quando già avrà sicuramente una botta di entusiasmo e di Pil con la vittoria del Napoli in campionato e (forse) in champions. E se si risolleva il Sud, l’Italia per la prima volta potrebbe diventare davvero una potenza trainante per tutta l’Europa.