Un risultato positivo per il Consuntivo del 2019, approvato in Giunta e atteso alla discussione in Consiglio comunale. Il bilancio attesta l’ammontare delle spese correnti a 2.7 miliardi, al netto di un contributo FCDE (Fondo crediti dubbia esigibilità) per 323 milioni e rimborso di quote capitale dei mutui per 198 milioni. Rispettato il pareggio di bilancio.
Una situazione che consente a Palazzo Marino di accantonare una cifra netta di 162 milioni di euro come avanzo di amministrazione, disponibile per le spese correnti. Un segnale positivo visto il momento difficile per via della flessione delle entrate del bilancio 2020 a causa dell’emergenza coronavirus.
“Il Comune di Milano si conferma virtuoso e capace di programmare con meticolosa attenzione la gestione delle risorse. Ma in questa situazione i nostri sforzi non sono sufficienti e resta alto l’allarme sui conti – afferma l’assessore al Bilancio, Roberto Tasca -. Solo grazie al lavoro attento della Giunta e delle direzioni siamo riusciti ad ottenere la stabilizzazione delle spese correnti, fatto che è diventato una costante dell’Amministrazione Sala da quando si è insediata”.
“Allo stesso tempo – continua Tasca – possiamo contare su preziosi risparmi di spesa nel 2019, anno in cui non era prevista la ricaduta negativa dell’emergenza CoViD-19 sulle entrate del 2020-2022. Questi risparmi ci consentono di alleviare, solo in parte, il peso sulla spesa corrente delle mancate entrate, che stimiamo ormai oltre i 400 milioni di euro. Per Milano serve una cura particolare da parte di Regione e Governo, perché l’onere di cui si fa carico la città, nella gestione di servizi complessi, è enorme. Il consuntivo 2019 segnala anche, per il secondo anno di fila, l’ottima capacità dell’Ente di provvedere a irrobustire gli investimenti. Se Milano ha risorse, sa come impiegarle”.
Si attesta infatti sugli 806 milioni di euro, nel 2019, la voce relativa alle spese in conto capitale. Sono stati effettuati maggiori investimenti soprattutto nel settore dei trasporti e della viabilità.