Riapre la prossima settimana il bando per l’assegnazione dei buoni spesa ai cittadini in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus. L’avviso sarà presto online sul sito del Comune, con le stesse modalità della prima tornata di aprile, attraverso la quale sono stati assegnati oltre 15.800 buoni.
L’ammontare delle risorse utili per l’operazione, inizialmente pari a 5,848 milioni del Fondo statale per gli aiuti alimentari, è stato in seguito implementato con disponibilità comunali provenienti per la maggior parte dal Fondo di Mutuo Soccorso, che hanno portato la base complessiva dei fondi a disposizione a oltre 8,048 milioni di euro. Questo ha permesso da un lato lo scorrimento della graduatoria, e quindi il finanziamento di tutte le domande ritenute ammissibili in fase di verifica dei requisiti, e dall’altro la riapertura dei termini del bando stesso, per il quale sono oggi disponibili 1,9 milioni circa.
“Finanziare tutte le domande ammissibili della prima graduatoria ed essere riusciti, grazie alla condivisione del Sindaco e della Giunta, ad aprire una nuova edizione del bando è stato un obiettivo importante – interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti -. Certo, questa seconda tranche arriva in una fase diversa, a lockdown finito e con meno risorse a disposizione, e difatti abbiamo cercato di semplificare i criteri di accesso e, per raggiungere comunque il maggior numero di persone in difficoltà, abbiamo in parte ridotto gli importi dei buoni. Hub alimentari e buoni spesa sono operazioni complementari: con quest’ultima vogliamo far emergere e intercettare una nuova domanda, famiglie che, diversamente dai target della povertà più tradizionali, devono pagare affitto o mutuo, spese quindi non posticipabili né comprimibili. Abbiamo fatto il possibile per raggiungere tutti coloro che si trovano in difficoltà. Ringrazio tutte le realtà del volontariato e le organizzazioni che in tanti quartieri della città sono intervenute sulle situazioni più delicate, dando un segno concreto di aiuto e di vicinanza. Un contributo che non dimenticherò”.
I requisiti per l’accesso alla domanda sono stati parzialmente rivisti attraverso una delibera di Giunta appena approvata. L’obiettivo è sostenere le famiglie residenti a Milano, monoreddito o prive di reddito, che vivono in affitto o pagano il mutuo per la prima casa, con una disponibilità sul conto corrente non superiore ai 5mila euro al 31 marzo 2020, il cui reddito complessivo familiare (riferito al 2018) risulti inferiore ai 20mila euro. Tra le richieste che perverranno, costituiranno criteri premiali di precedenza per l’elaborazione della graduatoria la presenza di figli minori o di anziani over 64 nel nucleo familiare; la presenza di persone con disabilità; l’essere lavoratori autonomi o dipendenti in cassintegrazione; il non essere beneficiari di reddito di cittadinanza o di altri sostegni economici del Comune; il non essere proprietari di altri immobili.
Quanti hanno già beneficiato del buono spesa con la prima edizione non potranno più farne domanda. Per poter aiutare quante più persone possibile, l’importo dei buoni è stato parzialmente ridotto, e sarà pari a 250 euro per le famiglie fino a 3 componenti e a 500 euro per quelle più numerose. Come modalità di erogazione del contributo, anche questa volta i beneficiari potranno scegliere tra la carta prepagata Soldo e la app Satispay da scaricare sul proprio smartphone.
Accanto ai bandi per i buoni spesa, come operazione complementare destinata a tutte le persone in grave difficoltà, senza vincoli di residenza né di altro, l’Amministrazione ha avviato, da metà marzo a fine giugno, anche il Dispositivo di Aiuto alimentare coordinato dall’ufficio della Food Policy nell’ambito di Milano Aiuta con cui, attraverso i suoi dieci hub temporanei, sono state distribuite oltre 600 tonnellate di cibo, ovvero un equivalente di 1 milione e 600mila pasti, che hanno raggiunto 6mila nuclei familiari.
Al progetto del Dispositivo, oltre al Comune di Milano e alle sue partecipate, hanno collaborato Fondazione Cariplo, Programma Qubi’ – La ricetta contro la povertà infantile, Croce Rossa Italiana, Banco Alimentare, Caritas Ambrosiana e Ibva.