Ecobonus: come ottenere la detrazione senza attendere 5 anni. Le misure adottate dal Governo con l’ ECOBONUS 110% contenute nel Decreto Legge “Rilancio” trattano un provvedimento importante e senza precedenti. La detrazione interessa le spese effettuate nel periodo 1° luglio 2020 – 31 dicembre 2021 ed è ripartita in cinque quote annuali, con la possibilità/opportunità di cedere ad altri soggetti il credito corrispondente alla detrazione (più sotto facciamo un esempio concreto). Rimborso immediato con la cessione del credito Uno di tali soggetti può essere anche il fornitore delle opere, il quale potrà scontare al committente direttamente in fattura l’ammontare del credito d’imposta e a sua volta recuperare la somma sotto forma di credito di imposta, o anche effettuarne una successiva cessione ad altri soggetti.
Ecco perché AIME Associazione Imprenditori Europei ha organizzato e mette a disposizione un innovativo servizio chiavi in mano sia informativo, sia operativo, chiamato AIME 110% per sfruttare le opportunità e le peculiarità dell’Ecobonus. A maggior tutela dei committenti tutte le imprese coinvolte nei lavori vengono valutate e certificate da Va-BenePASS, che verifica e certifica la conformità richiesta per legge alle Imprese alle quali vengono commissionati i lavori da effettuare. La Segreteria di AIME (e-mail: aime110percento@aimeitalia.it – tel: 0332 1575230 ) avrà il compito in prima istanza di raccogliere le domande, rispondere alle richieste di prime informazioni e trasmettere il contatto ai professionisti seguendo una precisa scaletta che accompagnerà passo passo il committente nella attuazione dei lavori.
Come procedere
Il decreto normativo prevede che il 110% di bonus (ove applicabile) venga ripartito nei cinque anni successivi tramite l’utilizzo del credito d’imposta, pari quindi a un quinto ogni anno, in dichiarazione dei redditi. Ma come recuperare il denaro in anticipo, senza attendere cinque anni? La procedura che verrà attivata da AIME minimizzerà i costi relativi (avvio della pratica, interessi passivi anticipati da restituire, certificazioni, rilievi, ecc.) che potranno indicativamente incidere per il 25-30% delle somme disponibili, ma rimborsate subito senza attendere. Insomma il rimborso immediato avverrebbe in realtà all’80% circa, il che comunque costituisce un bell’importo a favore dei cittadini, che tenendo a proprio carico solo il 20% del costo dei lavori, si fanno pagare dallo Stato il restante 80%. Nell’esempio qui sotto approfondiamo ancora di più i vantaggi.
Facciamo due esempi
Primo caso. Un privato cittadino, proprietario di casa, avvia lavori (nell’ambito di quanto consentito dal decreto normativo, quindi per effettuare importanti migliorie in campo energetico, ecc.) ad esempio per l’importo di 50.000 euro. Attenzione però: deve comunque avere disponibile la somma per fare i lavori, poi la recupererà a poco a poco come abbiamo detto. Infatti in tal modo matura il diritto ad usufruire di un credito d’imposta pari al 110% (in totale 55.000 euro) da utilizzare nei cinque anni successivi. Quindi ogni anno potrà dedurre un quinto di 55.000 euro, pari a 11.000 euro ogni anno. Ma qui nasce un problema di “capienza”. Ovvero, come potranno detrarre ogni anno 11.000 euro dalle tasse gli Italiani, quando per molte categorie l’importo medio delle tasse pagate è molto al di sotto di questa cifra? Ipotizziamo che il nostro privato cittadino sia titolare di una piccola ditta individuale: nel 2018 il reddito medio dichiarato dagli imprenditori (titolari di ditte individuali) era pari a 20.940 euro (e non penso che nel 2019 sia cresciuto granché). Se il cittadino dell’esempio nel 2021 dovrà pagare tasse per 7.000 euro, non potrà certamente detrarne 11.000 (ecco spiegato il concetto di “capienza”, non c’è abbastanza spazio per detrarre tutto). Quindi il cittadino perde la differenza e non potrà mai più recuperarla. Pensava di detrarre il 110% delle spese sostenute, e finisce per detrarre solo il 70%. Addirittura, se l’importo delle tasse da pagare quell’anno (e i successivi) fosse ancora inferiore, la maledetta capienza gli
permetterebbe di detrarre in realtà solo il 60%, il 50% o ancor dimeno. Una bella fregatura.
La soluzione
Vediamo un secondo caso. Lo stesso cittadino di prima, con le stesse caratteristiche, tutto uguale a prima, porta la sua pratica a un professionista qualificato, come nel caso dell’associazione AIME, e chiede il rimborso anticipato delle somme che gli spettano. Scattano due vantaggi incredibili: 1) nessun problema di capienza, riceve subito circa l’80% della somma che gli spetta,
senza aspettare cinque anni, senza rischi di non poter richiedere la somma gli anni successivi se va in pensione, o se il suo reddito si riduce o perfino se si azzera (facciamo gli scongiuri): ha già ricevuto subito tutto. 2) all’impresa di sua scelta, che eseguirà i lavori, ai professionisti che firmeranno la pratica, ecc. non dovrà anticipare tutto l’importo della spesa, i 50.000 euro dell’esempio, ma solo il 20% circa, 10.000 euro, perché il restante 80% che avrà recuperato subito dallo Stato vanno a coprire la differenza. Insomma mettendo a disposizione 10.000 euro circa, si fanno subito i lavori per 50.000. Senza attendere cinque anni un rimborso che invece si è ottenuto in gran parte subito.