Dal 29 Cinemadamare a Milano. No red carpet, no special guest, no photowall, ma solo filmmaker italiani e stranieri che fanno film…Con queste “credenziali”, arriva a Milano (dal 29 luglio al 4 agosto 2021), con il sostegno della Fondazione Cariplo Lacittaintorno (e in tutto il suo lungo tour, dal Ministero della Cultura), per la prima volta, Cinemadamare: il più grande raduno di giovani cineasti del mondo, giunto alla XIX edizione. Filmmaker da los Angeles e da Berlino, da Madrid e da New York, Da Beirut e da Londra…e da altri 20 paesi, tutti sui set milanesi, per una settimana, esattamente nel quartiere Corvetto, per girare short film, documentari, video clip e interviste, coinvolgendo loro colleghi e coetanei residenti in città, e partecipando al rilancio di questa specifica area metropolitana. Cinemadamare è organizzato in partnership con 47 scuole e università di Cinema di tutti i continenti, dalla Santa Monica College di Los Angeles alla South African School Of Motion Picture Medium di Città del Capo, alla Moscow School Of New York Media di Mosca alla Mit Insistute Of Disign di New Deli, e da tante altre. Da 19 anni, dunque, gli studenti di tutte queste Scuole si danno appuntamento in Italia, per continuare la loro formazione “sul campo”, e per dar vita al più grande Campus itinerante per la formazione e per la produzione cinematografica.
IL FORMAT UNICO AL MONDO Cinemadamare, il più grande raduno internazionale di giovani filmmaker, e il più lungo Campus della cinematografica e dell’audiovisivo, per la Formazione, per la Promozione e per la Produzione: si svolge, ogni anno, in 10 regioni italiane; dura 3 mesi; viaggia per oltre 7.500 chilometri; si ferma una settimana in ogni tappa/città; porta con sé, 50 giovani cineasti italiani e stranieri (oltre 30 nazionalità presenti) che girano decine di short movies in ogni tappa; offre a tutti anche workshop e lezioni di cinema; favorisce la creazione del pubblico per il Cinema di qualità; promuove la co-produzione tra società cinematografiche italiane e straniere; incentiva il lavoro comune tra filmmaker di diversi Paesi; valorizza territori italiani solitamente esclusi dalla grande produzione, sempre alla ricerca di nuove locations.