“È paradossale la ricostruzione fantasiosa dell’Assessore Tancredi che prova a scaricare su altri le evidenti responsabilità del Sindaco Sala sul fallimento epocale della questione Meazza”, interviene Samuele Piscina, Segretario cittadino della Lega e Consigliere comunale di Milano.
“Il Sindaco, sulla scia anche di Pisapia, ha tergiversato per anni sul futuro dello stadio, incapace di prendere una decisione definitiva. In tal modo, ha lasciato trascorrere il tempo sufficiente affinché scattasse il vincolo, quello d’interesse culturale semplice, che qualsiasi amministratore conosce e che non è discrezionale, ma stabilito per legge dal 2004. Così facendo, il Sindaco ha raggiunto il suo disastroso scopo, consapevolmente o meno: nel 2025 scatterà il vincolo sul secondo anello, rendendo impossibile svolgere i lavori d’abbattimento in tempi così rapidi, anche a fronte del fatto che l’Amministrazione comunale ha indicato il luogo di svolgimento della cerimonia inaugurale delle Olimpiadi del 2026 proprio nello stadio di San Siro. DI conseguenza, le squadre hanno confermato che realizzeranno lo stadio di proprietà in altre città e il futuro del Meazza rimane a oggi un grande punto di domanda. Di sicuro c’è solo la perdita dell’indotto economico di tutte le partite di Serie A e Champions League e dell’affitto di 9 milioni di euro (dei quali 6 necessari per la manutenzione ordinaria dell’impianto) che viene corrisposto al Comune”.
“Mi risulta davvero difficile pensare che l’Amministrazione, che ha richiesto essa stessa il parere alla sovrintendenza, non fosse consapevole dello scattare del vincolo. O siamo di fronte a una mandria d’incompetenti, o qualcuno sta cacciando qualche palla per scaricare la responsabilità. Piuttosto che fare dichiarazioni assurde, Sindaco e Assessore avviino un percorso per evitare che lo stadio di San Siro diventi una cattedrale nel deserto, valutando la vendita delle aree attigue per poter riconvertire il palazzetto a struttura polivalente da poter utilizzare durante tutto l’arco dell’anno per manifestazioni e concerti. Solo attraverso lo scomputo degli oneri d’urbanizzazione sarebbe possibile recuperare le risorse per non abbandonare il Meazza a sé stesso”, conclude Piscina. “La questione deve essere portata con urgenza in Consiglio comunale, lasciandola poi in mano a persone più esperte e consapevoli del manager Sala che ha già dimostrato la sua incapacità a gestirla”.