“Da alcune ore su Telegram si è scatenato il mondo dei no Green pass, ci sono i miei numeri di telefono, la mia email, si parla di decapitazione”. Lo ha reso noto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in un video sulle sue pagine social dove ha raccontato come le sue parole su come gestire le manifestazioni del sabato pomeriggio dei ‘No Green pass’ siano state travisati da alcuni giornali e questo avrebbe portato alle minacce in rete.
Sala ha spiegato di avere partecipato alcuni giorni fa ad una trasmissione televisiva ‘L’Aria che tira’ su La7 dove gli è stato chiesto dei disagi che ogni sabato interessano Milano per la manifestazione dei no Green pass. “Io ho risposto che la polizia potrebbe fare solo una cosa, caricarli, cosa che ovviamente io capisco, il prefetto non intende fare – ha spiegato Sala – . Andando avanti poi dico che servirebbero più uomini e donne della polizia sul campo per contenerli posto che l’opzione carica non esiste”. Il giorno dopo “guardate cosa titolano due quotidiani. La Verità, ‘Sala, la Polizia carichi i no Green pass’, Il Giornale ‘Sala, giusto caricare i cortei no Green pass’. Prima di tutto querelerò i due giornali, poi cercherò di stare tranquillo. Ma voglio dire a tutti che in questo momento non si scherza con il fuoco”, ha concluso.
Gli investigatori della Digos e della Polizia postale, coordinati dal capo del pool antiterrorismo milanese, il pm Alberto Nobili, stanno indagando sui messaggi di minacce contro il sindaco di Milano Giuseppe Sala che sono comparsi sul gruppo Telegram ‘Basta dittatura!-proteste’, nel quale sono iscritti oltre 8mila No vax e No Green pass. In particolare, gli investigatori, anche in vista di un’informativa che porterà all’apertura di un fascicolo in Procura, stanno analizzando in queste ore i post più ‘violenti’ di una quarantina di persone.