Se Report parla di sinistra cala il silenzio. Il servizio andato in onda su Rai 3 lunedì ha acceso più di un riflettore su quella che si propone come una grande mangiatoia di denari pubblici. Gli intrecci societari sono solo uno dei punti all’ordine del giorno: se Giovanni Malagò dice di non sapere che una società in cui c’è il suo socio storico rischia seriamente di essere quella che guadagnerà di più dalla torta rappresentata dalle Olimpiadi invernali 2026, altrettanto ci preoccupa la risposta del sindaco Giuseppe Sala. Dice di non avere la minima idea di chi ci sia dietro ai fondi di investimento che stanno avviando grandi manovre. Ci permetta di dubitarne: è da sempre uomo da salotti che contano e quindi riesce difficile credere che non sappia. Si capisce che debba negarlo di fronte alle telecamere della Rai, ma crederci è diverso.
Si è trincerato dietro la domanda: “E’ una good news o no?” che ci siano una dozzina di miliardi di investimenti in arrivo. Sì, sindaco. Ma occhio, perché è un attimo passare alla storia come il sindaco che ha rifatto Milano coi soldi sporchi. Se dietro ai fondi non si sa chi ci sia, non per forza sono soldi sporchi. Ma si può sapere, soprattutto se si passa più tempo nei salotti che nelle periferie, quindi magari faccia due domande ai suoi compagni di merendine. Perché se la questione sono solo i soldi, c’è un altro Matteo di questi tempi che ha disponibilità liquide. Di cognome però fa Messina Denaro. Per carità, a suo modo una conferma che ha i dollaroni. Ma vogliamo davvero i soldi di chiunque? Il milanese imbruttito risponderebbe di sì. Forse è invece il momento di abbandonare l’immagine di sindaco imbruttito che fa simpatia e vestire i panni della persona seria. Molto seria.
Chi muove decine di miliardi e ha alle spalle colossi come la Cina (a quanto pare il grande investitore dietro alle Olimpiadi sarà ancora la Cina) ha le spalle larghe. Quindi se un sindaco vuole reggere il confronto non può arrivare da simpaticone italiano, serve uno serio. Tanto che possa ignorare i tribunali lo ha già chiarito, quindi è perlomeno al livello di grandi manager internazionali. Ora si tolga il sorrisetto e diventi il caterpillar che serve a Milano. I soldi sono tanti, nessuno vi impedisce di darne agli amici come sotto Expo, ma per favore pensate al futuro di tutti. Seguite appalto per appalto: Malagò ha avuto il coraggio di dichiarare che i mondiali di nuoto a Roma sono stati un successo. Un successo che ha lasciato milioni di buco rimasti da saldare allo Stato e cattedrali nel deserto che un giorno qualcuno dovrà bonificare. Per non parlare della famosa piscina che fu costruita con le misure sbagliate. Insomma per il mondo furono un disastro, per Malagò e i suoi soci un successo. Traiamone le conseguenze giuste per favore.